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Eventi | 14 novembre 2012, 09:51

Completata la toponomastica occitana della Valle Maira, un sistema per diffondere la storia locale

Con la posa degli ultimi pannelli a Dronero è completo il progetto della Comunità Montana Valli Maira e Grana realizzato da Espaci Occitan

Completata la toponomastica occitana della Valle Maira, un sistema per diffondere la storia locale


Con la posa di pannelli in 55 borgate alte di Dronero la Comunità Montana Valli Grana e Maira ha completato il progetto relativo alla toponomastica occitana che negli ultimi anni ha interessato tutta la Valle Maira.

L’intervento promosso dall’Ente montano e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi della Legge 482/99, ha visto l’adesione del Comune di Dronero rendendo possibile l’installazione dei cartelli bilingue in prossimità delle borgate dei valloni di Moschieres, Piossasco, Olivengo e nella frazione Tetti. Così come tutti gli altri comuni della Valle Maira, da Cartignano ad Acceglio, ad ogni borgata corrisponde un cartello che presenta il nome originale della località, oltre naturalmente a quello italiano, l’indicazione sull’altitudine ed una breve spiegazione etimologica del toponimo occitano (molto chiare per
località come Comba, Celeta o Chastelar, più originali o sorprendenti per Fugirus o Sarturin). Seguono curiosità e cenni storici, ricavati da testi o dalla testimonianza diretta degli abitanti delle diverse località che attestano come i siti, oggi spesso abbandonati o isolati, siano stati nei secoli passati al centro di eventi bellici (Praletti), o fulcro della vita sociale ed economica (Molino, Moschieres).

Al lavoro realizzato sul territorio di Dronero e svolto in prevalenza dalla Dott.ssa Rosella Pellerino, linguista e consulente scientifico di Espaci Occitan, hanno contribuito in modo significativo i Sigg. Nazareno Ghio, Pomero Giovanni e Adolfo
Ramonda. Un particolare ringraziamento per la collaborazione offerta va certamente all’Architetto Pasqualino Ghio, autore del libro “Gent perduo” (Dronero – L’Arciere 2004) e grande appassionato della storia, dell’arte e dell’architettura locale.


I pannelli, centinaia in tutta la valle, costituiscono un sistema per diffondere la storia locale, i micro-eventi di una comunità, un fil rouge che si snoda tra borghi e alture per appassionare gli escursionisti e i visitatori alle vicende remote o più recenti che nei secoli hanno visto protagonisti luoghi e uomini della Val Maira.

c.s.

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