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Politica | 26 novembre 2013, 18:01

Ci mancavano soltanto più le botte: questo Consiglio ha ancora… Region d’essere?

Dopo “rimborsopoli”, un’indegna gazzarra – andata in scena sotto gli occhi di una scolaresca - contraddistingue la seduta del Consiglio Regionale del Piemonte

Ci mancavano soltanto più le  botte: questo Consiglio ha ancora… Region d’essere?

Il gran capo Roberto Cota. Ma anche il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo. E poi un’altra quarantina di consiglieri (una manciata dei quali di origine cuneese), che ovviamente (tutti) dimostreranno la loro assoluta estraneità ai fatti. Sembra un bollettino di guerra l’elenco  degli indagati nello scandalo dei rimborsi regionali, con reati che vanno dal peculato alla truffa ed al finanziamento illecito ai partiti. Tutti coinvolti, o quasi. Cene al ristorante, viaggi, hotel, borse griffate, lingerie, tv, tagliaerba ed elettrodomestici. Ma anche calze, mutande, solarium, colf. Spese la cui finalità istituzionale non ha convinto nessuno, meno ancora la Procura. Poi l’immancabile sospetto di complotto dei poteri forti e Cota che ritarda la partenza per il Giappone per intervenire in Consiglio e parlare di “violenta campagna diffamatoria”. A pochi mesi dalla fine della legislatura, mancava all’appello della cronaca un rissa, una scazzottatura.

Che è arrivata oggi, sotto gli occhi sbigottiti di una scolaresca in visita nel Palazzo della Regio ne alla quale è stata offerto materiale a iosa per un tema che potrebbe avere come titolo “Quello che non voglio fare da grande”. Secondo quanto racconta “Lo spiffero” aveva appena iniziato il suo intervento l’ex presidente Mercedes Bresso, quando il capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Maria Botta ha preso a inveire contro di lei: "Stattene a Parigi radical chic di m…a" sarebbero state le parole pronunciate facendo riferimento all'alloggio che l'ex zarina possiede nella Ville Lumiere. Si è addirittura alzato dal proprio scranno avvicinandosi con un atteggiamento minaccioso. Con un colpo al microfono ne ha interrotto il discorso, provocando la reazione dei democratici Aldo Reschigna e Roberto Placido, che si erano precipitati per sedare gli animi: Botta è ruzzolato a terra in seguito alle colluttazioni, il tutto sotto gli occhi attoniti degli alunni di una scuola torinese che assistevano alla seduta. A quel punto il presidente dell’aula Valerio Cattaneo è stato costretto a interrompere i lavori. La Bresso ha immediatamente rinunciato al proprio intervento e annunciato: «Non parlerò più in questo Consiglio. Aspetto solo che vada a casa perché è quello che merita e perché non ha fatto nulla per il Piemonte».

Una gazzarra a dir poco indecorosa, che era stata preceduta dagli scontri verbali, ma pur sempre al calor bianco,  fra Davide Gariglio e Mario Carossa e tra Gianni Oliva e Giampiero Leo. Con i giornalisti etichettati con lo stantio appellativo di “topi di fogna”.

Insomma, un’assemblea che – comunque la si pensi, purché con un briciolo di buon senso – non ha davvero più Regione… d’essere. Sul sito de “La Repubblica”, edizione di Torino, è presente una fotogallery con che documenta la rissa.

J.M.

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