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Attualità | 28 marzo 2014, 19:04

I 9,5 milioni del programma “6.000 campanili” devono restare sul territorio

La richiesta dell’Ance agli 11 Comuni della provincia che hanno avuto i finanziamenti

I 9,5 milioni del programma “6.000 campanili” devono restare sul territorio

 Attraverso una lettera inviata a ciascuno degli 11 sindaci della provincia di Cuneo rientrati nella graduatoria dei Comuni finanziati con il programma “6.000 campanili”, il presidente di Ance Cuneo, Filippo Monge, chiede che tutti i lavori vengano affidati tramite procedure negoziate con imprese della Granda, evitando procedure irrituali come l’individuazione tramite sorteggio delle aziende da invitare alle gare d’appalto. I decreti firmati nei mesi scorsi dal Ministero delle Infrastrutture assegna alla provincia di Cuneo quasi 9,5 milioni di euro di finanziamenti, distribuiti tra i Comuni di Salmour, Narzole, Marene, Frabosa Sottana, Casteldelfino, Monteu Roero, Mombarcaro, Piozzo, Serravalle Langhe, Argentera e Bergolo.

“Lo scopo del programma stesso – scrive il presidente di Ance Cuneo, Filippo Monge, nella lettera inviata ai sindaci degli 11 Comuni della Granda rientrati nella graduatoria - è quello di mantenere sul territorio le ricadute economiche degli investimenti pubblici, favorendo così il rilancio dell’economia provinciale con benefici positivi anche sull’occupazione. Sarebbe questo un modo legittimo di dare un po’ di respiro all’imprenditorialità locale, in un momento in cui la crisi sta pesantemente riducendo sia l’entità che la mole delle commesse in appalto”.

Nello specifico, il programma “6.000 campanili”, riguarda la realizzazione di un piano di piccole opere (comprese tra 500 mila e un milione di euro) nei Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti. L’obiettivo del programma e le prescrizioni del bando sono quelle di mettere in moto immediatamente l’economia locale, con un’evidente riqualificazione del territorio e una significativa ricaduta occupazionale.

“In un periodo di drammatica crisi economica come questo – continua Monge -, ci auguriamo che proprio dai Comuni a noi vicini non venga a mancare la fiducia nelle nostre imprese. Auspichiamo che i Comuni interessati siano già impegnati in questa direzione, ma riteniamo comunque che, al fine di evitare - come accaduto in passato - che presentino offerta imprese di ‘lontane regioni’, mentre quelle del territorio - alle quali il programma è evidentemente dedicato - non possano nemmeno concorrere, sia opportuno operare in modo tale che possano beneficiarne le imprese della nostra provincia”.

cs

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