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Attualità | 29 luglio 2014, 15:43

Mercato delle pesche: indispensabile intervento per la frutta estiva

Dopo la manifestazione di Piazza San Carlo a Torino e sulle spiagge delle altre regioni italiane, Coldiretti rilancia la campagna a favore dei consumi di frutta e verdura

Mercato delle pesche: indispensabile intervento per la frutta estiva

Coldiretti Piemonte sostiene la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha inoltrato alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) al fine di mitigare gli enormi danni ormai irreversibili per i produttori agricoli. Intervento che il Ministro Martina ha ulteriormente rafforzato in un contatto avuto in queste ore con il Commissario Ciolos.

Un percorso che Coldiretti sta monitorando e sostenendo anche attraverso i propri uffici di Bruxelles

Commenta Roberto Cabiale, vicepresidente di Coldiretti Piemonte: “Questo provvedimento è indispensabile per tamponare gli effetti della crisi che hanno fatto crollare gli acquisti di frutta e di verdura, alimentando una spirale negativa tra consumi e deflazione che sta mettendo a rischio le imprese e la salute dei consumatori, con la presenza di produzioni di scarsa qualità e dubbia provenienza sul mercato”.

Continua Cabiale: “I prezzi pagati agli agricoltori sono in calo per tutte le principali produzioni orotofrutticole e cerealicole. Senza contare i danni dovuti al maltempo, con la grandine e la pioggia battente degli ultimi giorni che hanno rovinato le coltivazioni prossime alla raccolta, mandando all’aria il lavoro di un intero anno di molte aziende con effetti che si ripercuotono anche sull’occupazione stagionale”.

“È necessario – evidenzia Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte – che la filiera della frutta piemontese ed italiana  venga totalmente ridisegnata alla luce delle mutate situazioni di mercato, facendo sì che il frutticoltore veda almeno riconosciuti i costi di produzione che nel caso della situazione attuale non può essere inferiore ai 40 centesimi al kg. È interesse di tutti iniziare una discussione in termini economici concreti per ottenere che nella Grande Distribuzione la frutta made in Piemonte, insieme al resto della frutta italiana, sia valorizzata e non mortificata dalle catene di distribuzione. La filiera deve essere completamente ristrutturata.

Concludono in Coldiretti Piemonte: “La peschicoltura è un settore da troppi anni in sofferenza. Dobbiamo puntare a fare sistema nella filiera, poiché se dovesse spezzarsi l’anello iniziale della produzione, gli effetti negativi sarebbero a ricaduta gravi sul resto dell’economia piemontese. Siamo tutti consapevoli che il problema non si può risolvere dal Piemonte, ma c’è bisogno di fare sistema almeno a livello nazionale, poiché la crisi dei prezzi della frutta ritirata nei frutteti è purtroppo un fenomeno comune al resto d’Italia. In questi anni i produttori hanno investito per perfezionare gli impianti, per coltivare varietà di alto profilo qualitativo e organolettico.

Gli sforzi compiuti non trovano riscontro in un mercato drogato da una filiera che mette all’ultimo posto la produzione. Se crolla il frutticoltore, ne patiscono le imprese commerciali e di trasformazione a monte ed a valle. È quindi interesse di tutti darsi una strategia diversa dal passato e cercare di salvare un’economia fatta di imprese serie e qualificate. Sono in ballo, per la sola peschicoltura in Piemonte, 150 milioni  di euro di produzione lorda vendibile ed oltre 10000 addetti”.

c.s.

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