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Politica | 30 luglio 2014, 18:08

“Hanno ucciso L’Unità” chi sia stato non si sa, però una mano cuneese ha tentato di salvarla

Chiude lo storico quotidiano fondato da Gramsci. Avrebbe potuto diventare un po’ “Made in Granda”: la Santanché ha avanzato una proposta per acquistarlo ma l’affare è saltato

L'onorevole Daniela Santanchè

L'onorevole Daniela Santanchè

Hanno ucciso l’Unità”. È questo il titolo a tutta pagina del penultimo numero in edicola oggi, mercoledì 30 luglio, prima della chisura dello storico quotidiano, fondato da Antonio Gramsci nel 1924. Dentro solo pagine bianche: una protesta civile e silenziosa che decreta la morte di una fonte di informazione, di una voce in più che, al di là di ogni bandiera politica, offriva una angolazione diversa delle notizie, uno spunto per riflettere, capire e anche dissentire.

Per non farlo chiudere forse si è fato troppo poco e una mano tesa – forse una delle poche -, un’ancora di salvezza è arrivata anche da Cuneo. Alcune settimane fa, Daniela Santanchè – l’onorevole di Forza Italia originaria di Cuneo – ha avanzato una proposta formare, insieme alla giornalista Rai Paola Ferrari – moglie di Marco e nuora di Carlo De Benedetti – per acquisire il pacchetto azionario del quotidiano del Pd.

Da mesi i giornalisti dell’Unità erano senza stipendio e quella della strana coppia di bionde” Santanchè – Ferrari era l’unica proposta avanzata per l’acquisizione del quotidiano ma ciò nonostante il comitato di redazione pare non abbia gradito, ritenendo “l’ipotesi di un passaggio dell’Unità a un esponente di Forza Italia, incompatibile con la storia stessa del giornale”.

Con questa scelta si è chiuso la porta a possibili acquirenti e a un futuro per giornale e giornalisti. Forse ci si aspettava una mossa da parte dei vertici Pd ma così non è stato. Alla Santanchè è stato impedito di portare a casa un affare e così l’Unità chiude.

NaMur

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