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Al Direttore | 19 agosto 2014, 16:30

Una lettrice ci racconta un pomeriggio trascorso nelle Langhe

Le Langhe dicono "NO" agli sconti per gli studenti "over 14"

Una lettrice ci racconta un pomeriggio trascorso nelle Langhe

Caro direttore,

le scrivo per raccontarle una giornata trascorsa con la mia famiglia nel cuore verde del Piemonte: le Langhe.

Una domenica soleggiata di agosto, siamo andati a pranzare in una trattoria vicino ad Alba, dove, tra squisiti antipasti e numerose portate prelibate in quattro, abbiamo speso 115 euro, a parere mio, tutti meritati.   Successivamente con la pance piene ed i palati soddisfatti, abbiamo deciso di visitare i numerosi Castelli presenti nelle meravigliose località delle Langhe, ma, alla fine la nostra voglia di scoprire e la nostra curiosità non è stata soddisfatta.

Noi e molte altre persone siamo rimasti indignati della “regola” scritta rigorosamente in stampatello affissa sulle porte dei locali di turismo presenti nelle Langhe: “Ingresso per gli studenti fino ai 14 anni gratuito. Ingresso gratuito per gli over 60”.

Ora, premettendo che la trovo una “cauzione” ingiustificata, posso tentare di capire se si trattasse di una piccola cifra, ma, dal momento che (come minimo!) io e la mia famiglia avremo dovuto spendere 36 euro per visitare uno dei castelli: ci siamo rifiutati.

Facendo un calcolo approssimativo della somma che avremo speso, se avessimo soddisfatto le nostre intenzioni, sarebbero risultati 300 euro(pranzo compreso): mi sembra eccessivo per un pomeriggio trascorso nelle Langhe.

La mia famiglia è composta da due studenti, i quali, avrebbero dovuto pagare per visitare un castello a Barolo, mentre, al palazzo di Knossos a Creta sono entrati gratuitamente e così anche al Louvre, poiché fino ai 18 anni è gratuito e oltre la maggiore età se si è ancora studenti vengono effettuati degli sconti al biglietto. Non voglio screditare nessun luogo però lo trovo inconcepibile far pagare gli studenti a prezzo pieno e i cosiddetti “over 60”  gratuitamente.

Penso che così non si faccia altro che aumentare la scarsa attenzione nei confronti delle nostre zone da parte dei cittadini e soprattutto della nuova generazione!

Dunque, spero vivamente che vengano riviste le “tasse” sulle visite dei castelli e che presto potrò andare con la mia famiglia a visitare almeno un castello senza pagare il doppio di quello che pagherei al Louvre di Parigi.

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