Buongiorno Direttore,
come sempre, innanzitutto complimenti per la Vostra testata giornalistica.
Volevo cogliere spunto dalla missiva del lettore bovesano riguardo all'uso degli autovelox a Fontanelle di Boves per una piccola riflessione. Il lettore ha utilizzato (a parer mio a pieno titolo) l'espressione "fregare" per descrivere quello che a tutti gli effetti sta diventando un comportamento sempre più truffaldino nei confronti dell'utenza delle strade.
Partendo dal presupposto che non sono un anarchico e che sono pienamente d'accordo con l'idea che chi sbaglia deve pagare e che regole e leggi vanno seguite da tutti, trovo sempre più difficile giustificare l'uso degli autovelox mobili con la necessità di aumentare la sicurezza sulle strade.
Se la postazione è nascosta, mal segnalata o comunque non visibile è molto probabile che passandoci davanti gli automobilisti nemmeno si accorgano della sua presenza (se non qualche giorno dopo, alla notifica del verbale) ergo durante tutta la giornata di "appostamento" qual è stato valore aggiunto alla sicurezza di quel tratto di strada? Nessuno, anzi: molti automobilisti, quando si accorgono di queste postazioni, inchiodano a priori, anche se stanno già rispettando il limite di velocità, con il rischio concreto di creare incidenti stradali.
Gli unici sistemi che a parer mio possono davvero dissuadere dal superare i limiti di velocità imposti, e quindi aumentare realmente la sicurezza delle nostre strade, sono le postazioni fisse (autovelox o tutor) segnalate con ampio preavviso e soprattutto sempre funzionanti: arrivando in quel tratto di strada gli automobilisti sono coscienti della presenza di un rilevatore di velocità e quindi adeguano la loro andatura ai limiti vigenti, tutte le ore di tutti i giorni dell'anno.
Sperando che questa mia riflessione possa accendere un dibattito, anche pubblico, sul tema, colgo l'occasione per salutare la redazione e tutti i lettori di TargatoCn