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Cuneo e valli | 02 settembre 2014, 10:49

Il comandante della Polizia Locale di Boves risponde sulla questione degli autovelox

L’accertamento delle violazioni per eccesso di velocità, come noto, può avvenire attraverso apparecchiature regolarmente omologate dai ministeri competenti e quella utilizzata da questo Comando lo è

Il comandante della Polizia Locale di Boves risponde sulla questione degli autovelox

Egr. Sig. Direttore, 

in riferimento alla lettera di un lettore, apparsa giovedì 27 c.m. su targatocn.it, corredata da fotografia riportante l’autovettura sulla quale questo Comando è solito installare l’apparecchiatura per il controllo della velocità dei veicoli, corre l’obbligo di precisare quanto segue. 

L’accertamento delle violazioni per eccesso di velocità, come noto, può avvenire attraverso apparecchiature regolarmente omologate dai ministeri competenti e quella utilizzata da questo Comando lo è. Le modalità di impiego delle apparecchiature sono state sono state fissate con circolare del Ministro dell’Interno n. 300/A/10307/09/144/5/20/3 del  14.08.2009 cosiddetta “Direttiva Maroni” e sono sempre rispettate dagli agenti che effettuano gli accertamenti. In particolare, il lettore asserisce che “il cartello che avvisa gli automobilisti della presenza del velox è attaccato all’auto e non agli 80 metri previsti dalla legge per le strade urbane”. 

La direttiva Maroni, in sintesi, prescrive, al punto 7, che le postazioni di controllo siano preventivamente segnalate e ben visibili. Questo comando, in ossequio alle indicazioni dettagliate del punto 7 della direttiva (che ad ogni buon conto allego alla presente) colloca ad una distanza idonea dalla postazione, un cartello di avviso della dimensione di cm. 90 x 60 su cui è scritto: “Controllo elettronico della velocità”.

Nel caso in specie era collocato ad una distanza di mt. 250 dalla postazione. La postazione è resa visibile, come prescritto dalla direttiva, con la collocazione, in corrispondenza della postazione stessa, di un segnale di indicazione dell’organo operante conforme a quello riprodotto dall’art. 125 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada (nella foto da voi pubblicata è quello appoggiato all’autovettura). E’ inutile ricordare, che naturalmente il tratto di strada in questione è interno al centro abitato regolarmente identificato e segnalato, che al suo interno il limite massimo di velocità è fissato, dal C.d.S, a 50 Km/h.  

E’ invece utile aggiungere che sempre nel tratto in questione sono stati collocati ulteriori segnali di limitazione di velocità a 50 Km/h per “ricordare” agli automobilisti poco attenti, la prescrizione. Inoltre, nella circostanza in specie, gli agenti operanti che si trovavano all’interno dell’autovettura, hanno notato che una persona stava scattando una fotografia,  hanno conferito con la stessa facendo notare di aver collocato, prima della postazione (250 mt. prima), il cartello sopra descritto.

Non si sa se la persona che ha conferito con gli agenti sia il lettore che ha postato la lettera al direttore, ma se così fosse, sarebbe molto scorretto da parte sua non aver verificato di persona quanto indicato dagli agenti affermando, comunque, la non correttezza dell’accertamento.

Cordiali saluti 

Silvano Gastinelli, Comandante Polizia Locale Boves  

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