Dal 9 all’11 ottobre a Cuneo (presso il Centro Incontri della Provincia, corso Dante 41) si terrà il IV Convegno nazionale “Fare e Pensare in Montagnaterapia”.
Spiegano gli organizzatori: “Da anni ormai esiste sul territorio nazionale una realtà che si ritrova nel comune interesse dell’utilizzo della montagna come elemento di benessere ma soprattutto di cura per tutta una serie di disagi e fanno capo a quella che comunemente viene ormai definita “Montagna Terapia”.
Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli interventi socio-sanitari si articolano e si integrano con le conoscenze culturali e le attività tecniche proprio delle discipline della montagna per tempi brevi o per periodi della durata di alcuni giorni (sessioni residenziali), nel corso dell’intero anno.
Si sono sviluppati, in tutta Italia, gruppi che vogliono condividere il loro modo di vivere la montagna, di frequentarla per star meglio, per imparare ad affrontare e risolvere i loro problemi, per recuperare le loro abilità. Stiamo parlando di persone con disagi mentali, disabilità intellettive, difficoltà fisiche, disturbi della visione, percorsi di vita attraversati da dipendenze da sostanze psicotrope.
Al convegno di Cuneo parteciperanno numerosi esperti del settore (medici, psicologi, educatori, infermieri, ma anche volontari, soci CAI, guide alpine …), che si confronteranno sul tema tra il 9 e il 10 ottobre, parlando di salute mentale, dipendenze, disabilità e handicap. Giovedi 9 ottobre, alle ore 21, è anche in programma un evento aperto al pubblico presso il Cinema Monviso e sabato 11 ottobre, tra le 10 e le 13, è prevista un’escursione nel parco delle Alpi Marittime a cura dell’ente Parco.
Quello di Cuneo è il 4 ° convegno nazionale , ha una cadenza biennale, il primo che si svolge in Piemonte , gli altri tre si sono svolti a Riva del Garda, Bergamo e Rieti , i gruppi di lavoro sulla montagnaterapia sono presenti in diverse regioni di Italia e lavorano con una suddivisione in macrozone , sostanzialmente quattro , Nord Ovest (Piemonte-Liguria- Val d’ Aosta ) , Nord Est ((Lombardia – Veneto- Trentino – Friuli), Centro Italia, Sud e Isole
Marco Camandona, valdostano, guida alpina, maestro di sci. Quindici spedizioni, tra Asia, Africa e Nord America, cinque Ottomila saliti senza ossigeno, tra cui i tre più alti: Everest, K2, Kangchenjunga. Proprio il Kang è la sua ultima impresa, il 18 maggio 2014. La sua prima spedizione è del 1996 sul Makalu. Aveva 26 anni e rinunciò per il freddo intenso e una tempesta di neve: “La mia esperienza più importante”. Due anni dopo, in 9 giorni, salì sulla cima di altri due Ottomila: Il Shisha Pangma e il Cho Oyu. Per due volte è stato sulla vetta del Denali, il McKinley, la montagna più alta del Nord America. Il suo motto è una frase del <Fortissimo>, Giusto Gervasutti: Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito.