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Attualità | 25 novembre 2014, 16:01

Congiuntura commercio al dettaglio e ristorazione in provincia di Cuneo

Nel III trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013, il fatturato (a valori correnti, Iva esclusa) delle imprese cuneesi del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione ha registrato performance incoraggianti

Congiuntura commercio al dettaglio e ristorazione in provincia di Cuneo

Nel III trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013, il fatturato (a valori correnti, Iva esclusa) delle imprese cuneesi del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione ha registrato performance incoraggianti (+ 2,3%), a fronte di una lieve contrazione a livello regionale (-0,5%). Il dato provinciale è peraltro comune a  tutto il Piemonte meridionale, guidato da Alessandria (+3,2%).

È quanto emerge dall’indagine congiunturale sui settori del commercio e della ristorazione relativa al III trimestre 2014, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre 2014 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2014, e ha coinvolto 1.019 imprese piemontesi dei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a circa 3,7 miliardi di euro. A livello locale, la rilevazione ha interessato 206 imprese della provincia di Cuneo, per un fatturato complessivo pari a 353 milioni di euro.      

“La fase positiva dei settori provinciali del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione - ha dichiarato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di commercio di Cuneo - va comunque analizzata. I dati disaggregati segnalano che, a fianco di un incremento del fatturato per la distribuzione organizzata (+5,8%) e una sostanziale tenuta della ristorazione (+0,7%), gli esercizi di vicinato continuano a soffrire (-1,9%). La situazione stagnante del mercato del lavoro e la forte debolezza del potere d’acquisto delle famiglie hanno evidenti impatti negativi sulle vendite al dettaglio, che rendono improrogabili interventi per la ripresa degli investimenti e il sostegno del reddito, così da far ripartire i consumi”.

Analizzando le categorie merceologiche degli esercizi di vicinato si osserva come il segno meno abbia caratterizzano la maggior parte dei comparti: la performance peggiore è stata quella manifestata dal settore dell’abbigliamento (-3,7%), seguito dal settore della cultura e tempo libero (-2,4%) e dall’alimentare (-1,8%). Il solo settore dei prodotti per la casa e ICT mostra, invece, un andamento positivo del fatturato con una variazione del +5,9% rispetto al III trimestre del 2013, mentre risulta stazionaria la performance registrata dal settore degli altri prodotti (+0,3%).

Fatturato (valori correnti, IVA esclusa) per settore – Provincia di Cuneo – III trimestre 2014

Variazione percentuale rispetto al III trimestre 2013

Variazione tendenziale fatturato (valori correnti, al netto IVA)

Esercizi di vicinato

-1,9

  - Alimentare

-1,8

  - Abbigliamento

-3,7

  - Cultura tempo libero

-2,4

  - Prodotti casa e ICT

5,9

  - Altri prodotti

0,3

Medie e grandi strutture di vendita

5,8

Ristorazione

0,7

Totale

2,3

Fonte: Unioncamere Piemonte – CCIAA di Cuneo, Indagine congiunturale commercio e ristorazione, III trimestre 2014

 

Il volume d’affari generato dalle imprese dei settori del commercio al dettaglio e della ristorazione della provincia di Cuneo risulta in controtendenza rispetto a quello rilevato dal corrispondente comparto piemontese. A livello regionale, infatti, il fatturato generato dalle imprese del commercio e della ristorazione è diminuito dello 0,5% rispetto al III trimestre 2013.

L’andamento positivo rilevato per il fatturato è accompagnato dai giudizi piuttosto negativi circa l’andamento degli altri indicatori congiunturali. Circa la metà degli intervistati ha rilevato una stazionarietà degli ordini effettuati ai fornitori, mentre il 39% ne ha segnalato una nuova flessione tendenziale. Solo l’8% ne ha constatato un aumento: il saldo di opinione risulta così negativo per ben 31 punti, in lieve miglioramento però rispetto al II trimestre del 2014 (-37 punti).

Continuano tuttavia ad essere poco rassicuranti le previsioni a breve termine formulate dagli imprenditori. Nel periodo ottobre-dicembre 2014 il fatturato sarebbe, infatti, destinato ad aumentare per il 27% degli intervistati e a rimanere stabile per il 34%, mentre il 39% ne prevede una flessione: il saldo tra ottimisti e pessimisti risulta così negativo per 13 punti, pur registrando un miglioramento rispetto alla precedente rilevazione (quando era risultato pari a 28 punti).

c.s.

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