Commuove il pubblico, "Edificio speciale Sonderbau". Un pubblico numeroso, che ha seguito in silenzio, giovedì al Politeama civico di Saluzzo, il dipanarsi della storia, sconosciuta ai più. Una pagina inedita della Shoah, creata da Ugo Rizzato per il teatro saluzzese, in occasione della Giornata della Memoria e messa in scena dal teatro del Marchesato, con la regia di Valter Scarafia. Stessi sentimenti per gli studenti delle Scuole superiori, intervenuti nelle due repliche, sabato 24 gennaio.
Ben caratterizzati i personaggi da tutti gli attori del cast, che hanno ricevuto l’applauso del regista e quello corale della sala. 18 interpreti, tra attori delle varie compagnie del teatro del Marchesato e allievi del corso di teatro.
Il testo originale, frutto della articolata ricerca storica di Rizzato, già autore di pièce teatrali sulla tragedia ebraica, ha voluto raccontare la storia di Julia (Pia Ghigo Capelli, di grande intensità nel ruolo) che fu prostituta di Buchenwald, segnata dall’esperienza del lager, come dal Sonderbau, per portare l’attenzione sul tema della donna doppiamente vittima della Storia, della Shoah, delle leggi, degli uomini. Per far parlare quelle prigioniere che, anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale, per vergogna, non ebbero la forza di denunciare. Una doppia violenza su di loro all’interno dei bordelli nei campi di sterminio, quelli che Himmler istituì e in cui prestarono servizio giovani internate per lo più provenienti da Ravensbrück e Auschwitz, molte rinchiuse con la colpa di essere fidanzate di ebrei.
Donne che furono disposte a prostituirsi con la promessa, mai mantenuta, della concessione della libertà dopo sei mesi di "lavoro”. I ricordi del passato di Jiulia, che scelse Sonderbau come altre, per non morire, portano in scena un drammatico lager. Non fa sconti l’autore (nella veste anche del comandante Gustav Binder) alla crudezza delle condizioni dei campi di sterminio e agli appellativi grevi con cui certamente furono apostrofate le donne, distribuendo nell’orizzontalità dei quadri narrati, l’orrore della vicenda, in cui entrano tante storie, raccontate dall’anziana donna, alla vicina di casa.
C’è la storia delle due sorelle olandesi che scelsero l’una il bordello, l’altra di lasciarsi morire o il destino di Albert, il triangolo rosa internato per amore, che porta al centro, il tema della violenza e della discriminazione subita dagli omosessuali.
Il sigillo è una rosa bianca, è la comprensione della loro sofferenza patita e a Julia che muore, a queste donne, il cui vissuto riaffiora dal racconto e che chiedono di non essere chiamate prostitute, il fiore bianco, offre questo abbraccio.
Tra gli elementi della scenografia, immagini di repertorio: il camino di un crematorio e la massa di corpi senza vita sui carri, per ricordare che il testo romanzato dall’autore a fini teatrali, ha un avuto, purtroppo, un suo contesto storico reale. Lo spettacolo è stato accompagnato da una sequenza di quadri, firmati dell’artista Matteo Notaro che ha ritratto il corpo femminile distrutto dalla violenza, sintetizzando l'agonia e la crudeltà del fatto.
Personaggi e interpreti di Edificio Speciale Sonderbau:
Julia Möller l’anziana: Pia Ghigo Capelli, Bert Meier marito di Julia Valerio Dell'Anna, Brigit Lange vicina di casa: Tiziana Rimondotto .
Le sorveglianti SS: AnnaMaria Gavatorta, Paola Barbero. Le internate del lager: Ilaria Ferrero; Gabriella Molineri; Maria Virginia Aprile; Maria Ludovica Aprile; Nicoletta Pellegrino; Enrica Poggio; Valentina Giordano. Capoblocco: Lucia Bagnasco. Internato triangolo Rosa: Federico D'Angelo. Capò uomini: Salvatore Tafuri: Mauro Boero.
Carl Peter Vaernet Dottore Mauro Bocci. Gustav Binder comandante di un reparto produttivo: Ugo Rizzato.Costumi: Daniela Giacca, scenografia: Ugo Rizzato, luci: Franco Carletti