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Attualità | 12 febbraio 2015, 18:18

Rete antiviolenza, al via un progetto per aiutare anche gli uomini potenzialmente violenti

Un'azione di prevenzione che si pone accanto all'aiuto dato alle donne. "Per le vittime - spiega l'assessore Roseo - presto un'altra opportunità di accoglienza quando rientare a casa è un pericolo"

Rete antiviolenza, al via un progetto per aiutare anche gli uomini potenzialmente violenti

Agire non solo sulle vittime, per aiutarle e proteggerle, ma anche sui potenziali aggressori. È questo il nuovo obiettivo che si pone la “Rete antiviolenza” istituita dall’assessorato alle Pari Opportunità dell’assessore Gabriella Roseo.

“Il progetto non è ancora definito in maniera completa – spiega il dottor Edoardo Tallone, psicologo della Rete antiviolenza -, siamo in una fase progettuale già avanzata e l’intenzione è quella di andare ad aiutare non solo le donne ma anche i potenziali aggressori. Per meglio dire, creare un percorso di sostegno per chi ha già avuto dei segnali che possono indurlo ad essere aggressivo o violento”.

Non si parla di chi è già in carcere a scontare una pena per un reato contro le donne, in quanto, come spiega il dottor Tallone. “Per loro il sostegno nel compiere un percorso di aiuto viene stabilito già in carcere. E’ invece importante incidere su dei potenziali aggressori, per creare una rete di prevenzione utile a potenziali vittime e potenziali carnefici”. “La rete antiviolenza di Cuneo – conclude lo psicologo – è molto ben strutturata, riesce a comunicare verso l’esterno i suoi messaggi e soprattutto in poco tempo ha aiutato già molte donne, grazie all’accoglienza nella casa rifugio, la Casa Fiordaliso, di proprietà del Comune, dove trovano accoglienza le vittime in caso di emergenza o di pericolo”.

“La Rete antiviolenza di Cuneo – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Gabriella Roseo – ha raggiunto molti obiettivi, instaurando anche un buon rapporto di collaborazione con i Comuni vicini. Prossimo passo sarà quello di creare, in accordo con la Caritas, un secondo punto di appoggio per le vittime che escono da Casa Fiordaliso ma non possono ancora rientrare nella loro abitazione”.

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