Il periodo aureo del Marchesato di Ludovico II, il marchese condottiero di Saluzzo, aveva sì, il prestigio nel mondo come corte culturale, ma non il grande potere politico. In questo senso è stato il residuo della potenza del Marchesato dei due secoli prima.
E’ ciò che, nell'ultima conviviale Rotary, ha sintetizzato, facendo cadere convinzioni diffuse, nella conferenza “La storia di Saluzzo; dal Castello al Marchesato” l’ospite relatore Luigi Provero, docente di Storia medioevale all’Università di Torino, appassionato studioso dai tempi della sua tesi di laurea del passato del Saluzzese, autore di volumi e saggi sull’argomento.
Prima del tuffo nel passato cittadino, la presidentessa Enrica Culasso Gastaldi, ha ricordato la coincidenza della data del ritrovo, con i 110 anni della nascita del Rotary, International, cornice significativa per consegnare il riconoscimento Paul Harris al socio Gianni Benedetto per l’impegno costante all’interno del sodalizio e la spilla di socio onorario all’ingegner Mario Piovano di Moretta "per aver dato mattoni alla costruzione del sistema associativo rotariano saluzzese". Un nuovo socio nel club cittadino: Valerio Fontana Ros, trasferitosi dal Rotary di Cuneo.
Il percorso a ritroso nella storia della città è partito dal 1028, da un villaggio intorno alla chiesa, tra campi e boschi, con una curtis ( azienda agricola) una pieve e un castello che non è ancora la Castiglia, ma una struttura semplice di terra e legno, rifugio di persone e viandanti, per arrivare a fine Seicento, alla struttura della città come appare dalla tavola del Theatrum Sabaudie, con la cattedrale in basso e una planimetria non molto diversa dall’attuale.
Dalla pagina importante dei marchesi Del Vasto, da Bonifacio del Vasto ai rami discendenti della famiglia, tra i quali la dinastia dei marchesi di Saluzzo, che iniziarono ad usare il titolo dal 1176, dando inizio al cammino della potenza marchionale, la cui evoluzione chiave è collocata, dal docente, tra il XIII e XIV secolo.
Dalla prima pieve di Saluzzo, centro di vita religiosa del villaggio e delle zone circostanti, al prestigio che acquisisce via via, fino ad assumere un ruolo di riferimento con Amedeo della Rosa, pievano per 60 anni, dal 1231 al 1291, per arrivare al '400, epoca che vide una crescita della funzione ecclesiastica con la costruzione di chiese, tra cui la Collegiata di Revello (1438) non ancora sede vescovile, ma tappa intermedia prima della Costituzione della Diocesi nel 1511.
Un passaggio chiave che rende evidente, secondo Provero, il completamento di un percorso tra il potere dei marchesi e lo sviluppo della Diocesi.
Diocesi di Saluzzo oggi al centro del dibattito cittadino e oggetto di domande nella serata ricca di interesse e curiosità, per il disegno di riorganizzazione ecclesiastica che la coinvolge e, in cui si parla di ridimensionamento o accorpamento nella Diocesi di Cuneo.