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Attualità | 29 marzo 2015, 12:42

Fossano: una via dedicata a Lea Garofalo

Momento di autentica riflessione etica al Convegnotenutosi a Fossano su Lea Garofalo, vittima della criminalità organizzata ed all’inaugurazione della via dedicatale

Fossano: una via dedicata a Lea Garofalo

Il convegno tenutosi a Fossano, presso la Sala Barbero del castello degli Acaja, su Lea Garofalo, ricordiamo, vittima della criminalità organizzata, il cui corpo martoriato è stato trovato solo nel 2013, sotto il profilo etico, della scossa delle coscienze e della rivalutazione morale del riconoscimento degli alti valori sociali della convivenza e del rispetto della dignità umana, è stato certamente un successo.

Gli interventi che si sono succeduti nella mattinata sono stati veramente molto toccanti ed a tratti emozionanti. Per citarne alcuni, tra cui quelli istituzionali del Sindaco Davide Sordella e del Vice-Ministro alla Giustizia On. Enrico Costa, quegli degli Assessori Cristina Ballario e Michele Mignacca, che ha voluto, in un passaggio del suo intervento, sottolineare un aspetto autentico della lotta alla criminalità, quello di “pancia”, istintivo, innato nel tessuto sano della società, nonché ancora l’intervento del Consigliere avv. Anna Mantini che ha tratteggiato la figura di Lea Garofalo sotto gli aspetti soggettivi e di genere, della Presidente della Commissione Cittadina di Parità di Genere, avv. Marina Mana, del Presidente del C.I. di Mappano-Caselle, Valter Campioni e della Dott.ssa Nadia Bergamini de La Stampa di Torino.

Eccezionale l’interesse delle scolaresche delle medie superiori di Fossano (Vallauri, Tecnico di via Bava e Liceo Scientifico), che hanno ravvivato la mattinata, dando una ventata di gioventù all’evento, soprattutto con la richiesta finale di autografi allo scrittore Paolo De Chiara ed alla sorella di Lea Marisa, sulla cartolina appositamente realizzata per l’evento.

Oltre alla cittadinanza di Fossano ed in particolare modo del Presidente della Fondazione CRF Dott. Antonio Miglio, erano presenti le massime autorità locali, provinciali e regionali, dal Prefetto Vicario Dott.ssa M.A. Bamabagiotti, al Questore Giovanni Pepè, al Comandante Provinciale dei Carabinieri col. Flavio Magliocchetti, al Comandante della Compagnia CC di Fossano Magg. Danilo Barbabella, alla Comandante della Tenenza della GdF di Fossano tenente Francesca Campanaro, al Consigliere Regionale in rappresentanza del Consiglio Regionale, Dott. Paolo Allemano, all’Assessore Regionale alle Infrastrutture Francesco Balocco, peraltro già Sindaco di Fossano e tra i promotori originari della dedica della via a Lea.

Ospite attento e d’eccezione il Presidente del Tribunale di Cuneo Dott. Paolo Perlo, legato a Fossano dalla sua pregressa e duratura attività di magistrato nella cittadina negli anni 80 e 90 del secolo scorso.Da segnalare infine la professionalità con cui il prof. Beppe Ghisolfi, Presidente della CRF e Vice Presidente dell’ABI, ha gestito l’evento nei suoi step principali come moderatore, soprattutto in un momento critico dello svolgimento del convegno. Toccante veramente l’intervista diretta fatta dal Prof. Ghisolfi alla sorella di Lea, Marisa, che ha fatto scendere nella sala un silenzio quasi reverenziale per questa donna coraggiosa che con una voce delicata e pacata ha ricordato la vicenda di lea e soprattutto alcuni tratti salienti e momenti significativi della vita di Lea.

Particolarmente hanno colpito la platea l’aneddoto raccontato dalla sorella Marisa, quando ha ricordato il gesto con cui Lea, seppur nel bisogno impellente di risorse economiche per sopravvivere, bruciò 200,00 euro che  aveva avuto dal padre, per poi chiedere in seguito un aiuto alla sorella Marisa, perché per Lea quei soldi erano grondanti di sangue, oppure quando tagliò i costosissimi abiti regalati dal padre a Denise.

Scioccante ed avvincente invece è stato l’intervento dello scrittore Paolo De Chiara, che ha galvanizzato la platea, con accenti veramente forti. Dopo il convengo, sempre alla presenza delle massime autorità è stata inaugurata la via dedicata a Lea Garofalo, vittima della ‘ndrangheta e che si trova, paradossalmente nei pressi di grandi lavori pubblici alla periferia della città e che lo scrittore De Chiara ha indicato come oggetti prediletti della criminalità organizzata per aggredire la società civile nel suo tessuto amministrativo, quasi a presidio di legalità, anche adesso che Lea non è più tra noi.

r.g.

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