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Eventi | 19 aprile 2015, 13:09

Si è chiuso in "grande bellezza" il Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione Mirafiore

Il regista Paolo Sorrentino è stato l’ultimo capitano della stagione 2014/15

Si è chiuso in "grande bellezza" il Laboratorio di Resistenza Permanente della Fondazione Mirafiore

Si è chiuso in bellezza, anzi in grande bellezza, è proprio il caso di dire, il Laboratorio di Resistenza Permanente a cura della Fondazione E. di Mirafiore di Serralunga d’Alba. In questa edizione 2014/15, le sempre calde e attente platee dell’accogliente auditorium hanno applaudito, via via, capitani d’eccezione, che si sono alternati in cattedra fino al 18 aprile in cui è stato relatore il regista Paolo Sorrentino, che è così passato da un Oscar, il premio, ad un altro, Farinetti, il brillante e simpatico padrone di casa.

Il regista è stato introdotto dalle musiche della fisarmonica dell’ispirato Walter Porro di Feisoglio, che ha proposto, tra l’altro, la celebre canzone di Renato Carosone “Tu vuò fa l'americano” in omaggio alle radici napoletane del noto ospite. Il pubblico, già deliziato dalla proiezione pomeridiana del lungometraggio “La grande bellezza”, ha potuto interrogare e scoprire un artista che si è sempre dimostrato disponibile e aperto al dialogo, dispensando informazioni e curiosità a trecentosessanta gradi sulla sua creatura vincente e non solo.

"Sul film c’è stata una gara a fornire interpretazioni, si è detto di tutto, ma senza ascoltare ciò che in realtà avevo da dire io. La grande bellezza è una pellicola talmente ambiziosa che voleva parlare di tutto, intendendo, con il termine tutto, la bellezza della natura delle cose. Esiste una bellezza anche in ciò che viene identificato come volgare o decadente. Tuttavia, il film è stato equivocato e inteso come critica ad un certo tipo di società. È facile scorgere la naturale bellezza di un esercizio ritmico che una ballerina riesce a condurre alla perfezione, ma è soprattutto grande la bellezza che si annida nell’errore". Alle considerazioni artistiche, si sono affiancati anche i dettagli tecnici, espressi direttamente dal produttore Nicola Giuliano, amico del regista. "Il film è costato otto milioni di euro, che per l’Italia sono molti, in Francia rappresentano la media, in America sono insignificanti, mentre in Grecia sarebbero improponibili. L’architettura finanziaria, che permette il reperimento di una cifra di questa portata, è configurata principalmente da contributi stanziati da fondi nazionali ed europei o prestiti bancari".

In conclusione, Paolo Sorrentino ha anche anticipato che il suo prossimo lavoro, in uscita nelle sale a maggio, tratterà del rapporto tra due amici ottantenni, un regista e un direttore d’orchestra, che, anziché fermarsi a ricordare nostalgicamente il passato, si proiettano e si interrogano sul futuro. Il termine dell’incontro è stato salutato sulle note di un tango argentino, che ha dato l’arrivederci al prossimo autunno per nuovi temi, altri dibattitti, grandi ospiti e ancora tante emozioni.

Il Laboratorio dagli ampi consensi e gradimenti, lascia spazio dal 7 maggio alle suggestive passeggiate letterarie, precedute dall’appuntamento del 25 aprile in cui sarà celebrato l’anniversario della liberazione in occasione del 70° della Resistenza italiana con una grande festa partigiana e letture resistenti nel bosco dei pensieri della tenuta di Fontanafredda. Il tutto a corollario di una stagione all’insegna della cultura e dell’approfondimento assolutamente da incorniciare.

s.g.

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