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Attualità | 25 aprile 2015, 21:06

Don Ciotti a Saluzzo per le celebrazioni del 25 aprile: “Il processo di liberazione non è ancora terminato”

Intervento dai toni forti, di quelli cui il sacerdote ci ha abituati da parecchi anni a questa parte, pronunciati senza guardare in faccia nessuno, quello del fondatore del “Gruppo Abele” e dell’Associazione “Libera”

Le immagini della giornata ci sono state gentilmente concesse dal Complesso Bandistico della Città di Saluzzo

Le immagini della giornata ci sono state gentilmente concesse dal Complesso Bandistico della Città di Saluzzo

Quest’anno non è mancato all’appuntamento saluzzese, così come invece aveva fatto – per cause di forza maggiore – in occasione delle celebrazioni del 2014. Così don Luigi Ciotti, settantenne sacerdote di Pieve di Cadore molto attivo nel sociale, ispiratore e fondatore dapprima del "Gruppo Abele", come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi dell'Associazione “Libera” contro i soprusi delle mafie in tutta Italia si è ritrovato ad essere l’inconsapevole star del settantesimo Anniversario della Liberazione, celebrato solennemente a Saluzzo nella mattinata odierna, sabato 25 aprile.

Un intervento dai torni forti quello di don Ciotti – iniziato sulle note di “Bella ciao” -, di quelli cui il sacerdote ci ha abituati da parecchi anni a questa parte, pronunciati senza guardare in faccia nessuno, che ha anche detto come il processo di liberazione non sia ancora ultimato nel nostro Paese.

La cerimonia - iniziata sulle note dell'Inno di Mameli e della “Canzone del Piave” suonati dal Complesso Bandistico della Città di Saluzzo – è proseguita con un brano cantato da 2 studenti del Liceo Soleri e con gli interventi del Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, architetto Giorgio Rossi e del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni.

Al termine, dopo la rituale foto con Don Luigi e le autorità, la banda ha aperto la sfilata che ha raggiunto il monumento dei “Caduti per la libertà”, dove è stata deposta la corona e reso onore ai Caduti. Le sempre emozionanti note del “Silenzio”, suonate dal trombettiere  Giuseppe Ghiglione, hanno concluso la parte celebrativa della giornata. Che è invece poi proseguita, dalle 13,  nella sede della Fondazione Amleto Bertoni, presso l’ex Caserma Musso, in piazza Montebello 1, dove è stato servito il “Pranzo in libertà”.

Presenti perchè impegnati in una “resistenza” tutta loro, i lavoratori delle aziende saluzzesi in crisi, Burgo, Carrefour e Partesa, mentre un momento di preghiera è stato dedicato alle vittime del naufragio del Canale di Sicilia dele scorse settimane.

Le celebrazioni saluzzesi hanno preso forma grazie alle sinergie della Città di Saluzzo, dell’Anpi, dell’Associazione “Bella Ciao”, dell’Istituto Storico della Resistenza, dell’Aned, dell’Anei, del “Ratatoj”, del Comitato Arci Cuneo Monviso, dell’Associazione “Giorgio Biandrata”, della Fondazione Amleto Bertoni e della Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale.

W.A.

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