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Eventi | 06 maggio 2015, 16:29

Mondovì: grande successo per il Primo Maggio di "Mondovì in Movimento"

Il teatro Bertola è stato principale protagonista delle celebrazioni monregalesi per la Festa del Lavoro

Mondovì: grande successo per il Primo Maggio di "Mondovì in Movimento"

Il “Lavoro 2.0”, messo al centro dell’attenzione del Primo Maggio di quest’anno da Mondovì in Movimento – sinonimo di lavoro dei nuovi tempi, un po’ rilievo delle nuove tendenze, un po’ speranza e progetto – è un lavoro dai forti connotati etici: un lavoro che guarda all’ambiente, percorre le strade della cooperazione e della solidarietà, che coglie opportunità e si organizza per mettere insieme capacità e conoscenze.

E’ un lavoro “local”: che trova risorse – per lo più di bellezza e di biodiversità – sul territorio e si ingegna per utilizzarle secondo il principio della condivisione. Un Primo Maggio diverso, insomma, quest’anno: una festa in musica (e fin qui nulla di nuovo) preceduta però da un lungo pomeriggio presso il teatro Bertola, in cui far convenire chi potesse portare esperienze di un “lavoro 2.0” sbocciate nel nostro bel Basso Piemonte.

In un intenso Primo Atto, Cesare Morandini ha moderato una tavola rotonda su cinque esperienze di grande interesse.

Il sindaco di Lisio, Marco Lombardi, e il vicesindaco di Viola Danilo Donetta – entrambi giovanissimi - hanno spiegato come possano due minuscoli comuni arroccati in quelle che un tempo venivano chiamate “terre marginali” mettere insieme le proprie energie per organizzare percorsi didattici e culturali centrati sulle bellezze artistiche e storiche, e così raccogliere finanziamenti europei.

L’esperto in comunicazione Gabriele Gallo e il fotografo Simone Mondino hanno raccontato di come le diverse competenze professionali abbiano portato al progetto “Aups” (“Alpi” nei dialetti provenzali) per la valorizzazione delle nostre montagne, candidate all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

Fabio Palladino da Dogliani ha raccontato come sia nato il progetto Terre Originali, con la collaborazione del Comizio Agrario di Mondovì: cascine non più attive, o terre non più coltivate che trovano giovani agricoltori provvisti di buone idee che se ne occupano, il tutto grazie ad una rete di relazioni e di sostegno.

Idea ed energie già messe in campo da tempo da parte di Andrea Giaccardi (orto del Pian Bosco di Salmour), che indica la strada: agricoltura biologica, accorciamento della filiera con la vendita diretta, coinvolgimento delle persone nel consumo intelligente (ad esempio con i Gruppi di Acquisto Solidale), attività correlate. Davide Gasco spiega il ruolo del Comizio Agrario di Mondovì come centro di raccolta e smistamento di esigenze e risorse, punto di informazione e formazione.

Il lavoro diventa “2.0”, si diceva, con la condivisione. E’ questo il punto saliente dell’esperienza, fiorita attorno al Movimento dei Focolari, dell’AIPEC (Associazione Italiana Imprenditori Per un’Economia di Comunione).

Il referente regionale, il monregalese Mauro Ventura, ne ha spiegato le basi, nel superamento dell’economia di tipo contrattuale, verso lo scambio come “incontro” vero tra persone, piccolo tassello iniziale per una società nuova ed unita.

Livio Bertola,  presidente nazionale, ha raccontato la storia della propria fabbrica in Bra, una sorta di famiglia “larga” dove i tradizionali rapporti tra proprietà e dipendenti paiono superati: nelle slides proiettate compaiono sorrisi, lunghe tavolate conviviali, un lavoro condiviso che motiva tutti, nel calore umano e nella solidarietà reciproca. Fabrizio Clerico, infine, presidente provinciale di Federsolidarietà (che raccoglie più di 70 cooperative sociali), ha parlato della cooperativa Proteo (impegnata nel lavoro ambientale), di cui è presidente.

Dalle sue parole è emerso chiaro come il lavoro 2.0 sia anche quello che promuove la condizione lavorativa di persone che altrimenti sarebbero semplicemente assistite, o magari messe ai margini della società: il lavoro può davvero essere un grande veicolo di inclusione.

Il Secondo Atto del convegno ha presentato le testimonianze di tre esperienze legate al lavoro inteso non come impiego presso le istituzioni o le aziende ma come possibilità più larghe di preparare il giovane ad orientarsi e scegliere la prima, con i Wwoof: acronimo anglosassone che significa “Opportunità del mondo intero nelle fattorie biologiche”. Mario Gala di Murazzano ha raccontato 10 anni di gestione della sua azienda casearia con i ragazzi che da diverse parti dell'Europa e del mondo arrivano in frazione Bruni per imparare ad allevare ovini e caprini e fare un formaggio tipico.

In questa visione di scambio tra tempo e saperi, i giovani e non, di ogni stato, possono frequentare una fattoria selezionata e controllata da verifiche annuali dal Wwoof stesso. In cambio di vitto e alloggio apprendono le attività che caratterizzano la fattoria, dall'allevamento degli animali, alla produzione di formaggi tipici, alla coltivazioni di orti biologici e trasformazione degli alimenti, alla coltivazione di prodotti tipici di quella terra.

Anche la relazione di Silvia Manfredi ha portato l'attenzione su come l'aspetto di comunione e aggregazione sia uno strumento indispensabile per evitare la solitudine e la frammentazione che caratterizza il mondo del lavoro: lo YEPP che esiste in tutta Europa, favorisce l'aggregazione tra i giovani, collabora con le istituzioni pubbliche e il terzo settore, divenendo protagonista di progetti  che sfociano poi in lavori scelti e pensati dagli stessi cittadini che conoscono il loro territorio.

A conclusione l' esperienza di Paolo Canavese, presentata da Attilio Ianniello, sul recupero di un antica razza bovina piemontese, destinata a sparire, raccontata in un libro "Quando i piemontesi preferivano le "bionde".....” I due Atti della tavola rotonda del 1° maggio e i vissuti raccontati hanno portato la nostra attenzione su un mondo vicino, così vicino da diventare ovvio e invisibile, spesso riscoperto grazie a chi arriva da lontano e col suo interesse ci induce a riscoprirlo, nella sua bellezza paesaggistica, nel suo valore artistico, nella sua forte potenzialità lavorativa.

Anche il Terzo Atto ha riscontrato un notevole successo di pubblico. Molti infatti i giovani che hanno applaudito le quattro band presenti alla serata. I Norfolks, Niro, i 18 dicembre ed infine La teiera di Russel hanno dato vita ad una serata brillante dove si percepiva un vero affiatamento tra artisti e pubblico.

Musica dal vivo con brani scritti ed interpretati da giovani monregalesi di talento che ci hanno regalato tre ore di energia e positività. Agli organizzatori non resta che ringraziarli, insieme al trio "Quarantadue" (Ilaria Ottonello, Paolo Rolfi e Greta Urani) che hanno fatto da contrappunto agli interventi della Tavola rotonda

Grazie anche a tutti i relatori, per il loro contributo di idee ed esperienze, all’ assessore Schellino per la sua partecipazione, a Davide Masera, segretario generale CGIL della provincia di Cuneo e Massimiliano Campana, segretario generale CISL della provincia di Cuneo per la loro presenza e sostegno all’iniziativa.

Un ringraziamento ancora al C.R.B. ACLI del Borgato nelle persone del presidente Carlo Taricco, Angelo Rossetti, Luciano Turco, Beppe Pagliano, Renato Dadone, i gestori Manuela e Marco Ravotto, per il patrocinio e per l'utilizzo delle loro strutture ed alla Parrocchia del Borgato per utilizzo del Cinema Teatro "Dino Bertola".

c.s.

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