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Attualità | 30 giugno 2015, 17:40

Tecnogranda, dai conti in rosso a un commissariamento in vista

È stata votata la possibilità di ridurre il consiglio di amministrazione, il primo passo verso la liquidazione della società

Tecnogranda, dai conti in rosso a un commissariamento in vista

Tecnogranda verso il commissariamento? Potrebbe essere un'ipotesi, visto che è stata votata la possibilità di ridurre il consiglio di amministrazione dagli attuali quattro consiglieri ad uno solo, andando così verso l'amministrazione unica.

Un atto, questo, che porterebbe verso la messa in liquidazione della società con sede a Dronero e che, in realtà, non è stato ancora deliberato ma è stato considerato come una possibilità che potrebbe verificarsi già nel prossimi mesi. Di questa prospettiva per il futuro, se ne è discusso alcune settimane fa, durante una assemblea straordinaria, indetta subito dopo aver approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre dell'anno appena passato. All'ordine del giorno erano previsti solo due punti ma entrambi finalizzati a procedere verso una amministrazione unica.

A chiedere una simile presa di posizione, e' la stessa Regione Piemonte, nell'ambito del piano di riorganizzazione e razionalizzazione delle società partecipate direttamente e indirettamente, di concerto con il socio di riferimento, ossia Finpiemonte. Il consiglio di amministrazione di Tecnogranda ha quindi elaborato un'integrazione del piano di risanamento, che prevede un più incisivo intervento di ristrutturazione, con ulteriori tagli e contenimenti dei costi di struttura. In questa elaborazione, sono previste la cassa integrazione in deroga, nonché - appunto - l'ulteriore riduzione del l'organo di amministrazione per limare ulteriormente gli oneri, "seppure - ci tiene a far sapere Tecnogranda - ai consiglieri non siano state riconosciuti gettoni, né indennità di spesa". Nonostante una gestione più oculata di questi ultimi anni - guidata dal presidente Maurizio Grosso - la perdita registrata nel 2014, che supera i 400 mila euro, sommata a quella degli anni precedenti, riduce il capitale sociale in misura superiore ad un terzo del suo ammontare. Una situazione per la quale lo stesso Codice Civile (al coma 2 dell'articolo 2446) prevede l'abbattimento del capitale sociale,indirizzando così la società verso un amministratore unico. Con l'abbattimento del capitale sociale si avrebbe anche una perdita di valore delle azioni Tecnogranda, che passerebbero dallo 0,45 allo 0,23 euro.

Il tutto, naturalmente significa perdita di denaro da parte degli enti pubblici e dei privati che in questi anni hanno creduto nel Polo agroalimentare di Tecnogranda. Sulla possibilità di ammettere un amministratore unico, due azionisti hanno votato contro, altri due si sono astenuti.

NaMur

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