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Al Direttore | 05 luglio 2015, 08:30

Le associazioni gay di Cuneo contro le "sentinelle in piedi"

Riceviamo e pubblichiamo

Le associazioni gay di Cuneo contro le "sentinelle in piedi"

Apprendiamo con sconcerto che le “Sentinelle in Piedi” continuano a monopolizzare i pomeriggi della Provincia cuneese anche durante l'estate.

Le loro manifestazioni apparentemente pacifiche veicolano, in realtà, profondi messaggi di violenza, odio ed emarginazione verso le persone omosessuali, considerate non degne di una legge che le tuteli dalle discriminazioni verbali, psichiche e fisiche subite quotidianamente; verso le donne, alle quali viene negato uno spazio nella società, se non quel ruolo fascista e patriarcale di angeli del focolare; verso tutti e tutte coloro che scardinano i ruoli di genere, alle quali si impone una visione della realtà maschilista ed eterosessista.

Inoltre, dietro la scusa di difendere la famiglia naturale, si nasconde la volontà di affermare il proprio modello di famiglia, arrogandosi il diritto di chiedere esplicitamente che le istituzioni pubbliche non riconoscano in alcun modo come parte della società le diverse forme familiari che sono oramai prassi comune del nostro tempo in ogni città del nostro paese, dalle madri single alle famiglie di conviventi etero ed omosessuali con e senza figli.

Ciò che, però, preoccupa maggiormente è la diffusione di informazioni inesatte e di approssimazione di stampo decisamente populistico legate ai percorsi scolastici volti alla lotta alle discriminazioni basate sul genere, proponendo un contrasto alla cosiddetta Teoria del Gender. Queste accuse non tengono conto del fatto che I laboratori volti alla destrutturazione di tali stereotipi tendono ad eliminare il dualismo culturale legato ai ruoli di genere e a fornire gli strumenti per eliminare alla base il processo discriminatorio e per contribuire alla costruzione di un ambiente più inclusivo.

Invitiamo, quindi, i Comuni della Provincia di Cuneo e i cittadini di questo territorio a prendere esplicitamente le distanze da questo movimento di persone intolleranti, in quanto negare l'identità di singole persone, delle loro vite affettive e delle discriminazioni che quotidianamente vivono non ricade più nell'esercizio della libertà di espressione, come garantita dalla nostra Costituzione, bensì nell'incitamento all'odio.

 Simone Ballocco - Presidente di Arcigay Cuneo “Granda Queer”

Marco Alessandro Giusta – Presidente di Arcigay Torino “Ottavio Mai”

Lea Anna Carelli – Presidente AGEDO Cuneo


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