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Agricoltura | 23 luglio 2015, 11:21

La risposta di Oreste Massimino (Confagricoltura) ai volontari della LAV: "La zootecnia deve esigere rispetto"

Riceviamo e pubblichiamo

La risposta di Oreste Massimino (Confagricoltura) ai volontari della LAV: "La zootecnia deve esigere rispetto"

Gentile direttore,

desidero chiedere ospitalità sul Suo portale per rispondere alle considerazioni rilasciate da un gruppo di volontari della LAV e da voi pubblicate lo scorso 18 luglio, a proposito dell’evento “A qualcuno piace carne”, organizzato da Confagricoltura Cuneo a Genola dal 10 al 12 luglio.


1 - Ogni idea, anche quelle che non si condividono, va rispettata.
2 - Esistono rigorose normative per il benessere animale indicate dall’Unione Europea a cui gli allevamenti si attengono e che le ASL verificano puntualmente.
3 - La prima aspirazione di un popolo che esce dalla povertà è quella di passare da un’alimentazione esclusivamente vegetale ad un’altra basata su proteine animali. Autorevoli ricerche stimano, infatti, che anche nei prossimi anni, visto lo sviluppo di Paesi emergenti, il consumo di carne è destinato a crescere ulteriormente.
4 - I nuovi sistemi di allevamento e le nuove tecniche di coltivazione non affamano il mondo, ma anzi lo salvano dalla fame. Non molti anni fa la popolazione mondiale era di 4 miliardi di persone e il 40% di esse soffriva la fame. Ora siamo oltre 7 miliardi e la quota di persone con problemi di denutrizione si è ridotta al 15%.
5 - Durante il convegno “La carne NON è debole” a Genola sia il professor Luca Piretta, nutrizionista dell’Università La Sapienza di Roma, sia il professor Luca Varetto, agronomo dell’Università di Torino, hanno dichiarato non sostenibile un mondo completamente vegetariano e tantomeno vegano.
6 - Noi non vogliamo tacciare di “fondamentalismo” nessuno, ma invito i volontari LAV a vedersi la puntata di “Announo” andata in onda il 21 maggio su La7, ben commentata qualche giorno dopo in un editoriale da Aldo Grasso, celebre critico televisivo, sul Corriere della Sera, che ha definito “piccoli estremisti”, “talebani del nutrizionismo” e “integralisti del cibo politicamente corretto” molti degli ospiti chiamati a scagliarsi in modo sensazionalistico contro gli allevamenti.

Concludendo, credo che in un mondo in cui tutti sono abituati a chiedere rispetto, la zootecnia italiana possa esigerlo a pieno titolo, considerato il grande ruolo che riveste per l’economia. E non sono certo esempi di tolleranza episodi come il recente vile attentato ai danni del Gruppo Veronesi, a cui va la solidarietà di Confagricoltura, quando ignoti criminali hanno appiccato il fuoco a 15 automezzi pesanti carichi di alimenti pronti per essere consegnati agli allevamenti.

Grazie per l’ospitalità.

Oreste Massimino
Presidente nazionale e provinciale della sezione Avicola di Confagricoltura

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