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Fossanese | 28 luglio 2015, 13:02

Le contraddizioni di Confagricoltura nella parole del presidente Massimino

Ancora una lettera dei volontari della Lav di Cuneo

Le contraddizioni di Confagricoltura nella parole del presidente Massimino

Gentile direttore,

le chiediamo ancora una volta ospitalità sul suo giornale on line per chiarire meglio la nostra posizione, dopo la replica di Confagricoltura pubblicata il 23 luglio.

  1. Abbiamo visto anche noi la trasmissione “Announo” sugli allevamenti di suini, e ci ha sorpreso molto vederla citata da Confagricoltura nella sua risposta: in quella puntata infatti è stato dimostrato che ci sono molti allevamenti non a norma, e questo significa che, contrariamente a quanto dice il signor Massimino nella sua lettera, purtroppo ci sono casi in cui, per vari motivi, i controlli non vengono fatti regolarmente.
  2. Non abbiamo letto l’articolo di Aldo Grasso, ma le parole che il signor Massimino riporta, sostenendo che il critico ha “ben commentato” la trasmissione, sono offensive. Non sappiamo se Confagricoltura le abbia citate riferendosi esclusivamente agli animalisti che sono intervenuti nel programma o se, indirettamente, siano riferite anche a noi… in entrambi i casi, appoggiare toni così violenti ci sembra in netta contraddizione con il rispetto che il signor Massimino dichiara di avere per ogni idea, anche se non condivisa.
  3. Non capiamo cosa c’entri l’attentato al gruppo Veronesi… in ogni caso, chiunque sia stato il colpevole, anche noi ci associamo alla condanna espressa dagli allevatori: ogni idea va portata avanti nel rispetto della legalità.
  4. Le direttive europee sul benessere animale le conosciamo bene: abbiamo anche contribuito a modificarne alcune, sempre con l’opposizione degli allevatori, e nonostante i piccoli progressi ottenuti non sono ancora soddisfacenti. Non vogliamo ripetere gli esempi già fatti: invitiamo piuttosto i lettori a cercare sulla Rete informazioni e immagini sulle condizioni di allevamento, e di macellazione, di galline, polli, conigli, maiali, mucche da latte… e paragonarle alle condizioni in cui vivono i nostri animali domestici, a cui riserviamo cure e coccole, sempre attenti alle loro esigenze. Basterebbe già la foto accostata dalla redazione alla nostra prima lettera per capire come gli istinti materni e sociali degli animali in un allevamento siano sempre frustrati. Secondo noi, tutti gli animali sono uguali, e tutti hanno diritto alla vita e alla dignità.
  5. E’ ormai assodato che l’aumento degli allevamenti negli ultimi decenni è una delle principali cause di inquinamento, surriscaldamento globale e consumo di acqua e di terreni, destinati a coltivazioni intensive per i mangimi animali. Lo dicono, tra gli altri, la Fao, la National Geographic Society, l’IPCC (gruppo intergovernativo sui mutamenti climatici delle Nazioni Unite) e autorevoli personalità come Al Gore, ex vicepresidente USA, gli ultimi due vincitori del premio Nobel per la Pace 2007 “per i loro sforzi per costruire e diffondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici causati dall'uomo, e per aver gettato le basi per le misure necessarie per contrastare tali cambiamenti”. Basta cercare su Internet per vedere che, nonostante i dati non siano perfettamente allineati, (cosa comprensibile data la complessità della questione) tutti concordano sulla necessità di diminuire il consumo di prodotti animali per il bene del Pianeta. L’unica voce contraria è quella degli allevatori, per comprensibili ragioni; pur capendo le loro preoccupazioni, riteniamo che lasciare un mondo vivibile alle generazioni future sia il nostro compito principale.
  6. Ha ragione il signor Massimino: i popoli che escono dalla povertà aspirano ad una alimentazione più ricca di prodotti animali, come è successo a noi negli anni del “miracolo economico”, quando poter mangiare la carne tutti i giorni era sinonimo di ricchezza. Dopo alcuni decenni, però, è emerso il rovescio della medaglia: lo stile di vita delle ricche società occidentali (di cui l’alimentazione è un elemento) ha causato problemi di salute tipici delle società avanzate e ha consumato, in poco tempo, quantità enormi di risorse. La Terra non potrà sostenere a lungo una popolazione mondiale in continua crescita, che consumi molto più di quanto il Nord del mondo finora ha incautamente consumato. E’ ora di fare un passo indietro e di correre ai ripari, come si sta facendo da alcuni anni, tornando a uno stile di vita più attento e rispettoso dell’ambiente, in tanti ambiti: energie rinnovabili, raccolta differenziata… e anche un’alimentazione più sostenibile, che preveda la riduzione di prodotti animali.
  7. Come insegna la storia, l’economia non è mai statica, ma cambia con le trasformazioni sociali: alcuni settori regrediscono, altri nascono o aumentano, a seconda della richiesta dei consumatori, spostando anche l’offerta lavorativa. In questo periodo, è in espansione la domanda di prodotti vegetariani e vegan, che – come si può vedere in molti negozi e supermercati – attrae sia piccole aziende sia grandi marche, offrendo buone opportunità.

Chiudiamo qui il nostro intervento, non volendo trasformare in polemica ciò che invece è stato un prezioso scambio di idee, impensabile fino a qualche anno fa, da cui speriamo che i lettori possano trarre buoni spunti per formarsi le loro personali opinioni. Ringraziamo quindi Confagricoltura per aver sollevato l’argomento e il direttore per avere nuovamente ospitato le nostre riflessioni.

Cordiali saluti

I volontari della Lav di Cuneo

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