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Attualità | 28 agosto 2015, 18:25

Autovelox, l’Aci di Cuneo propone un patto tra automobilisti e Forze di Polizia

“Sistemi ben evidenti per far rallentare e abbattere ulteriormente il numero degli incidenti in Granda”. Nel I semestre 2015, -11,5% rispetto al 2014; stabile il numero dei mortali: 21

Autovelox, l’Aci di Cuneo propone un patto tra automobilisti e Forze di Polizia

Un ‘patto’ tra automobilisti e Forze di Polizia della provincia di Cuneo, per quanto riguarda l'utilizzo dei sistemi automatici di rilevamento della velocità. È quanto propone l’Automobile Club di Cuneo per favorire una mobilità più fluida e sicura, contribuendo, così, a ridurre sia i costi morali che i costi sociali degli incidenti stradali nella Granda e non solo, per far ulteriormente diminuire il numero dei sinistri. Nei primi sei mesi del 2015 gli incidenti con lesioni in provincia di Cuneo sono stati 515 (-11,5% rispetto ai 582 del I semestre 2014), con 774 feriti (882 nel I semestre 2014) e 21 decessi (21 anche nei primi sei mesi del 2014). [Fonte: Cmrss - Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale del Piemonte – dati provvisori in attesa di validazione Istat].

“La buona notizia è che gli incidenti stradali con lesioni in provincia di Cuneo nel primo semestre dell’anno risultano in calo, quella meno buona è che il numero delle vittime però non è sceso - affermano i vertici dell’Aci -. Anzi, nel mese di luglio e agosto ci sono stati altri casi di incidenti mortali. Occorre abbattere ulteriormente i numeri diffusi dalle statistiche”. L’Aci provinciale ha quindi pensato di proporre un patto, che si potrebbe definire di reciproca chiarezza e correttezza, tra Forze dell’Ordine tutte e automobilisti. “Consapevole dell'importanza degli autovelox e, in particolare, del tutor a cui, indubbiamente, va il merito della drastica diminuzione del numero dei morti sulle autostrade che lo hanno adottato, l’Aci di Cuneo chiede, da un lato, alle Forze di Polizia addette alla sicurezza stradale di indicare, in maniera chiara, leale e trasparente, i punti nei quali è necessario che gli automobilisti rallentino (per evitare che gli "autovelox" si riducano a meri strumenti per elevare multe) e, dall'altro, invita gli automobilisti a rallentare e rispettare i limiti di velocità indicati, per garantire la propria e l'altrui incolumità. Crediamo si tratti di una battaglia di buon senso e di civiltà alla quale Aci, per la storia che rappresenta e i valori che incarna da sempre, non può e non deve sottrarsi”.

L'obiettivo, secondo l’Aci provinciale, non dev’essere infatti quello di elevare multe, ma di ottenere il rallentamento degli automobilisti in alcuni punti ritenuti più pericolosi e con una giusta frequenza. “Detto questo, siamo convinti sostenitori dell'utilità dei rilevatori automatici della velocità ed in particolare del tutor – proseguono dall’Aci -. Tuttavia è evidente che, per ottenere questo scopo, è necessario che l'autovelox sia ben visibile sia di giorno che di notte e che i cartelli di preavviso siano posizionati in maniera efficace. Questa corretta e giusta posizione, ribadita di recente anche dalla Corte Costituzionale, deve diventare un patto non scritto tra gli automobilisti e le Forze di Polizia addette alla sicurezza stradale: una sorta di ‘Io ti indico con chiarezza dove è necessario che tu rallenti e tu lo farai’.

In questo modo gli automobilisti avranno trovato più convincente e non punitivo andare più piano”.

c.s.

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