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Saluzzese | 28 novembre 2015, 16:44

Lo Stato di New York vieta il “Fantacalcio”: è gioco d’azzardo. In Italia la soluzione potrebbe essere tassarlo?

Il Procuratore Generale Eric Schneiderman ha dichiarato fuori legge i giochi fantasy (in America vanno di moda il “Fantafootball”, il “Fantabasket” e il “Fantabaseball”) in quanto giudicati paragonabili al gioco d'azzardo, peraltro vietato in tutto lo Stato

Lo Stato di New York vieta il “Fantacalcio”: è gioco d’azzardo. In Italia la soluzione potrebbe essere tassarlo?

Il mitico “Fantacalcio” è diventato illegale nello stato di New York. La notizia shock, che sta facendo il giro del web, è stata confermata dal Procuratore Generale Eric Schneiderman che ha dichiarato fuori legge i giochi fantasy (in America vanno di moda anche il “Fantafootball”, il “Fantabasket” e il “Fantabaseball”) in quanto giudicati paragonabili al gioco d'azzardo, peraltro vietato in tutto lo Stato.

Ne ha dato notizia l’autorevole “Sole 24 ore”, secondo il quale a detta di Schneiderman, i giochi fantasy – al pari dei loro più illustri e rinomati giochi d’azzardo - sarebbero responsabili di gravi ludopatie legate alla frequentazione di siti online. Gli appassionati, dunque, subirebbero un fascino sul gioco così elevato da diventarne dipendenti.

Ovviamente la decisione ha scatenato la rivolta degli operatori del settore che hanno annunciato una battaglia legale. Nella stessa Italia l’argomento è diventato oggetto di discussione quasi virale e spopola sui network: a rischio ci sono tantissimi lunedì sera trascorsi con gli amici, una birra e l’immancabile quotidiano sportivo aperto per attingervi i “tabellini” delle partite e le tanto agognate e temute  pagelle.

Negli Usa – dove vanno così forte anche il fantafootball, il fantabasket e il fantabaseball, tanto da avere un giro d'affari di miliardi di dollari, con sponsorizzazioni che riguardano anche franchigie come gli Yankees -quello di New York non è il primo stato nel quale è stato bandito il “Fantacalcio”. Il gioco è già fuorilegge in Arizona, Iowa, Louisiana, Montana e Washington. Eric Schneiderman, procuratore generale dello stato, ha infatti dichiarato che gli sport di fantasia costituiscono una forma di gioco d’azzardo ed esisterebbero rischi di ludopatie.

Per questo caso sono stati scomodati addirittura FBI e Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America. Negli States, infatti, potrebbe presto scoppiare un caso sui siti web che si occupano di un gioco diffusosi a macchia d’olio non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo. La gente si appassiona, tifa, vuole sentirsi protagonista emulando i propri modelli tra i manager e – particolare non di poco conto – è disposta ad investire il proprio denaro.

In America hanno fatto presto a creare un business infallibile: pagare, scommettere sulle abilità del player e sperare in una vittoria. Milioni di utenti si sono fatti trascinare. I principali portali online americani iniziano a fatturare, a spopolare. Ed oggi debbono chiudere perché operano senza la licenza dei giochi d’azzardo, prevista perché sono concorsi a premio, le cui vincite non sono tutelate, né regolamentate dal Monopolio di Stato. Per il “Fantacalcio” di casa nostra, la soluzione – più all’italiana che mai – sarebbe però dietro l’angolo, ironizza la versione online della “Gazzetta dello sport”, celebre per il suo “Fantacalcio”.

Il presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Matteo Renzi, che  potrebbe decidere di spingere il Governo guidato dal PD con l'onda di quanto stabilito finora oltreoceano e tassare i siti italiani specializzati: la maggior parte di tali piattaforme non sono al momento certificate, né autorizzate dai Monopoli di Stato. Insomma, il "Fantacalcio" in Italia potrebbe correre il rischio di scomparire. Oppure di venire tassato.

Scommettere su una delle due ipotesi non sarà certo un... azzardo.

R.G.

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