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Cuneo e valli | 29 novembre 2015, 08:00

Marco: da Cuneo a Shanghai studiando ingegneria

Marco Berlot, da poco ventenne, ci racconta la sua passione per i viaggi, che l'hanno portato da Cuneo a Shanghai, nel campus della Tongji University, grazie ad una borsa di studio del Politecnico di Torino e una grande voglia di scoprire il mondo!

Marco: da Cuneo a Shanghai studiando ingegneria

Raccontaci chi è Marco?!

Sono nato nel 1995 a Cuneo. Mia madre Cuneese, padre di Parigi. Ho vissuto tutta l'infanzia e l'adolescenza a Cuneo, ho frequentato il Liceo Scientifico ad indirizzo Biologico Sanitario, nel quale mi sono diplomato nel 2014.

Da sempre ho avuto la grande possibilità di viaggiare. Avendo una parte della mia famiglia in Francia il viaggiaggiare ha fatto parte della mia esistenza fin da piccolino, basti pensare che il mio primo aereo l'ho preso che avevo circa un mese di vita, per andare a Parigi.

Inoltre i miei zii vivono in Oregon ed ho avuto la possibilità di visitare gli Stati Uniti diverse volte e di affrontare proprio in quella direzione il mio primo viaggio da solo. Ovviamente là c'erano i miei zii ad aspettarmi, ma prendere un aereo da solo a dodici anni è stata un'esperienza che mi ha permesso di crescere molto. Un esperienza che mi ha permesso di superare i miei limiti, che forse non erano insormontabili, ma a quell'età sembravano giganteschi.

 

Quali erano i tuoi sogni?

Come tutti i ragazzi, verso la fine del Liceo, mi sono ritrovato di fronte alla grande domanda "cosa farò da grande?"

Non avevo idee, nè progetti, tranne uno: viaggiare

Ho iniziato da lì, dal mio bisogno di viaggio, cercando di valutare tutti i possibili percorsi che mi avrebbero permesso di visitare il mondo attraverso il mio lavoro, non importava troppo quale fosse, l'importante per me, era...andare!

In un primo momento avevo pensato di trasformare la mia propensione per la musica, in un mestiere ad hoc. Fin da piccolo ho avuto una grandissima passione per la musica. Ho iniziato a suonare la chitarra classica a nove anni, per poi spostarmi alla chitarra Jazz. Il mio obbiettivo era andare a studiare negli Stati Uniti, in particolar modo al Berklee College of music. Seguendo questa direzione sono stato selezionato per partecipare a dei seminari del College che si tenevano a Perugia. E' stata un esperienza fantastica: a contatto con musicisti appartenenti a tutto il mondo.

Il dialogo: il semplice dialogare e parlare con persone provenienti da paesi diversi è qualcosa di illuminante, una delle mie esperienze preferite. Quando parli con gli altri niente è banale.

Per quanto quest'esperienza sia stata rivoluzionaria e fondamentale per me, non era quella la strada giusta, ed è iniziata così la mia ricerca di una strada alternativa.

 

E dove ti ha portato?

Al Politecnico di Torino!

Un giorno, quasi per caso, scopro di un progetto offerto dall' Università, denominato "Politong", che prevede la permanenza, per il secondo anno di studi, a Shanghai.

Ero in quarta superiore e quel progetto era diventato il mio sogno!

Amo il mondo della scienza, in particolare quello della fisica. L'idea di studiare ingegneria, mi attraeva ed il progetto della Cina, combaciava perfettamente con le mie prospettive.

Il momento illuminante l'ho avuto nell'estate della maturità. Con la mia famiglia sono andato in California. Ho visto da vicino le più grandi realtà imprenditoriali del mondo e la cosa mi ha entusiasmato tantissimo. In quel momento mi sono convinto che quella era la mia strada, lo sentivo: ingegneria e Cina, funzionava tutto benissimo.

Ad Ottobre ho iniziato il politecnico. Ho deciso di affrontare il mio percorso di studi in Inglese, proprio per poter facilitare un possibile percorso all'estero. Mi sono iscritto al progetto Politong, il quale, prevedeva una graduatoria abbastanza selettiva. Con un po' di fortuna e tanto lavoro sono stato accettato per il progetto e ho vinto una borsa di studio per un anno di Information Technologies a Shanghai.

 

Ed oggi, sei felice della scelta che hai fatto?

Assolutamente sì!

A dir la verità, la Cina non era tra le mie mete. Sicuramente avrei preferito andare negli Stati Uniti od in Inghilterra, ma l'idea di andare in un posto così lontano e così diverso mi ha elettrizzato a tal punto invece da sceglierlo!

Vincere la borsa di studio è stato come avere la conferma che quel che stessi facendo era la cosa giusta!

Avere difficoltà tutti i giorni con lingua e cultura diversa, mi ha permesso capire quali siano i veri ostacoli della vita, ed è stato solo mettendomi alla prova giorno per giorno, che ho potuto trovare il modo di superare pian piano gli ostacoli. Quando si esce dalla propria zona di comfort è come se diventasse inevitabile e più semplice trovare coraggio e forza di fare e di imparare più velocemente.

Prima di compierlo, il passaggio da Cuneo a Shanghai sembrava insormontabile, ed invece eccomi: in Cina, con tante paure superate ed ancora molte altre da voler affrontare...a piccoli passi, sempre viaggiando!

 

Giulia Manzone

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