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Attualità | 09 febbraio 2016, 17:00

Caso Bene Banca e BAM Carrù: secondo Pier Vittorio Vietti "saranno soltanto i soci a scegliere"

La versione del presidente di Bene Banca: "Ancora nessuna decisione è stata presa"

Caso Bene Banca e BAM Carrù: secondo Pier Vittorio Vietti "saranno soltanto i soci a scegliere"

Su tutti i media nazionali l'argomento banche è di stretta attualità, l'opinione pubblica è preoccupata per i propri risparmi e il timore è fomentato dai dibattiti che si avvicendano nei talk show con immagini di proteste, suicidi, ecc.

In controtendenza invece sono le previsioni per la crescita del PIL Italiano, la cui economia sta dando dei segni di risveglio con l'aumento dell'occupazione e di altri dati macro-economici. Ma come sta vivendo questo momento il movimento cooperativo bancario, una realtà esistente da 120 anni e composta da 368 istituti in tutta Italia?

Lo abbiamo chiesto a Pier Vittorio Vietti, dottore commercialista e presidente di Bene Banca, la banca di credito cooperativo di Bene Vagienna attualmente al centro dell'attenzione dei media per un progetto di fusione con la Banca delle Alpi Marittime di Carrù, altra BCC di pari rilevanza.

"Innanzi tutto voglio ricordare che le BCC hanno collaborato a scrivere in meno di sei mesi una proposta di riforma moderna e originale, condivisa con l’Autorità di vigilanza e su input della BCE, che attende di essere trasformata in legge dalla scorsa estate. Chi amministra e chi dirige le 368 BCC italiane sa che occorre dar vita a forme di coesione integrate per affrontare regole sempre più severe e un mercato sempre più impegnativo. Oggi le BCC gestiscono un patrimonio complessivo indivisibile di 20 miliardi di euro, il terzo in Italia, con 160 miliardi di raccolta e 150 miliardi di impieghi a famiglie e imprese. Sono 4.450 gli sportelli (il 14,6% degli sportelli bancari nel nostro Paese) con una presenza diretta in 2.697 Comuni ed in 101 province. I soci sono 1.230.000 e 37.000 i dipendenti."

"Ciò detto non voglio eludere le tante domande che i soci cooperatori di Bene Banca ci stanno ponendo, domande che sintetizzando sono: ma allora avete già deciso la fusione con Bam? Avremo difficoltà ad aver crediti per le nostre imprese e famiglie? Ci sarà una riduzione del personale? Colgo questa occasione per ribadire quanto da me affermato in tante interviste e che qui ho la possibilità di spiegare meglio: non siamo assolutamente arrivati ad alcuna fusione, che lo ribadisco, sarà decisa solo dall'assemblea dei nostri soci che è sovrana. E' stata soltanto avviata una fase esplorativa per verificare se ci saranno le condizioni per un'aggregazione paritetica tra le due banche."

"I due consigli d'amministrazione hanno condiviso questo percorso: ci sarà una Due Diligence, ovvero quella attività che deve valutare la convenienza di un affare, di una transazione identificandone i rischi e problemi connessi. Poi sarà redatto il progetto di fusione che insieme al piano industriale saranno sottoposti all'approvazione dei rispettivi consigli d'amministrazione delle due banche. Successivamente il progetto e il piano dovranno avere l'assenso della Banca d'Italia; solo dopo il benestare di quest'ultima si procederà all'assemblea dei soci che, se approverà, darà vita ad una nuova BCC dove confluiranno le due banche. La nuova banca potrebbe diventare la seconda BCC del Piemonte, dopo quella d'Alba, con 40 filiali presenti nelle tre province di Cuneo, Torino e Savona."

"Nessun dipendente", conclude Vietti, "resterà a casa perché la BAM è totalmente complementare alla nostra: solo a Torino esistono sportelli di entrambi gli istituti. Negli altri centri dove noi abbiamo le filiali, la Banca Alpi Marittime non le ha e viceversa. Questo ci consentirebbe di espandere le zone su cui lavorare ed escluderebbe qualsiasi chiusura di sedi e ridimensionamento del personale”.

Il futuro e nuovo Istituto bancario potrebbe essere, dai dati di bilancio del 2014, forte di un patrimonio con oltre 163 milioni di euro (100,9 Bam e 62,6 Bene Banca), impieghi per 1.434 milioni (933 milioni Bam e 501 Bene Banca), utile di 11,8 milioni (11,5 milioni Bam e 0,3 Bene Banca). Il sistema del Credito Cooperativo, in ogni caso ,attende un decreto legge che ne definisca il processo di riforma, anche il nostro progetto dovrà tenere conto delle indicazioni che riceveremo da Palazzo Chigi.

c.s.

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