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Alba e Langhe | 11 febbraio 2016, 13:05

Alba: una corona di alloro e una mostra per celebrare il Giorno del Ricordo

Dopo la cerimonia nel giardino in corso Matteotti, il corteo si è spostato nella chiesa di San Giuseppe per l’inaugurazione della mostra “Reciproco Ricordo” aperta fino al 14 febbraio

Alba: una corona di alloro e una mostra per celebrare il Giorno del Ricordo

Una corona di alloro apposta sulla targa dedicata “Alle Vittime delle Foibe” nel giardino in corso Matteotti e la mostra “Reciproco Ricordo, storia delle persecuzioni in Istria e Dalmazia” dedicata a Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e poi ucciso a Il Cairo (Egitto) pochi giorni fa e ad Amedeo Oreglia, primo profugo giuliano-dalmata arrivato ad Alba da Pola nel 1947.

Con questi eventi Alba ha celebrato il Giorno del Ricordo mercoledì 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata.

«Abbiamo  intitolato questo giardino nel 2011 – ha ricordato il Sindaco Maurizio Marello in corso Matteotti – per ricordare le vittime delle foibe in occasione del Giorno del Ricordo istituito in Italia nel 2004, per fare memoria su una tragedia per troppo tempo dimenticata che ha visto vittime molti italiani abitanti della Venezia Giulia e della Dalmazia con il solo  torto di abitare in una terra contesa, dal settembre del 1943 al 10 febbraio 1947. Questo ha portato molti italiani ad essere estranei in casa loro e all’esodo giuliano - dalmata».

Dopo la cerimonia nel giardino in corso Matteotti, il corteo si è spostato nella chiesa di San Giuseppe per l’inaugurazione della mostra “Reciproco Ricordo” aperta fino al 14 febbraio con il seguente orario: 9-12 / 14.30-18.30. Per prenotazioni e visite: 3385622121 (a cura dell’ Associazione Padre Giuseppe Girotti).

«Importante ricordare i fatti – ha sottolineato il Sindaco Maurizio Marello nella chiesa di San Giuseppe – Dobbiamo fare un ulteriore sforzo per dedicare qualche momento in più per raccontare questa storia molto complessa e per troppo tempo dimenticata. Sulla vicenda c’è stata molta divisione politica ma potremmo approfondire provando a dare alcune risposte. Il comportamento del regime fascista in quelle terre fu una delle cause che scatenò la reazione di Tito e di coloro che lottavano per liberare quei paesi dai totalitarismi. Ma non si può dire ci siamo meritati le foibe. Vennero infoibate centinaia di persone soltanto per essere italiane, di avere dei ruoli nella pubblica amministrazione o perché si presumeva qualche loro legame con il fascismo. Quelle erano terre italiane già prima del fascismo. A Pola, la Repubblica di Venezia aveva regnato per circa 800 anni. Una lettura di questi fatti non può prescindere dai fatti del 1945 in poi e quindi dal nazionalismo. Gli italiani dovevano andare via perché quelle terre, secondo Tito, erano degli slavi al punto che tra le vittime ci furono anche comunisti italiani che proclamavano l’italianità dell’Istria e di Pola. È stata una tragedia vergognosa avvenuta nel cuore dell’Europa della quale anche per motivi politici non si è parlato per molto tempo.  È importante ricordare perché è giusto che i giovani comprendano ciò che è accaduto in quegli anni e quali sono state le conseguenze fino ad oggi».

 

«Furono tanti i profughi giuliano – dalmata arrivati ad Alba – ha ricordato il Presidente dell’Associazione Padre Girotti Renato Vai La Provincia di Cuneo fu una delle più generose e ne accolse 1.800. Alba li ospitò nelle chiese e nei primi alloggi popolari e questo portò a problemi di competizione con gli italiani».

 

All’inaugurazione della mostra è intervenuto anche il Presidente del Centro Culturale San Giuseppe Roberto Cerrato.  Alle cerimonie hanno partecipato gli assessori Luigi Garassino e Alberto Gatto, il Consigliere Domenico Boeri, esponenti dell’A.n.p.i. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Alba – Langhe – Roero, della Croce Rossa accanto a tre profughi dell’esodo giuliano – dalmata.

 

Le manifestazioni relative al Giorno della Memoria e del Giorno del Ricordo si concludono giovedì 11 febbraio ore 21.00 nella sala Opere Diocesane in via Mandelli, 9 con la presentazione del romanzo storico “La contabilità del diavolo” di Monica Dogliani e Andrea Ronchetti. Durante la serata Monica Dogliani dialogherà con l’assessore all’Ufficio della Pace di Alba, Anna Chiara Cavallotto. L’evento è a cura della cooperativa culturale L’Incontro.

Il ricco calendario di appuntamenti è stato organizzato  dall’Amministrazione comunale attraverso l’Assessorato alla Cultura e l’Ufficio della Pace, in collaborazione con A.n.p.i. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Alba – Langhe – Roero, Associazione Beato Padre Girotti, Centro Culturale San Giuseppe, Associazione “La Torre Cultura”, Libreria “L'Incontro”, Libreria “La Torre”, Libreria San Paolo, Compagnia teatrale “Nostro Teatro di Sinio”, Centro Giovani H-Zone e  Liceo Classico “Govone”.

 

c.s.

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