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Attualità | 13 febbraio 2016, 21:04

L'apprendistato entra anche nella scuola

Il Piemonte prima regione a sottoscrivere l’Intesa che avvia il sistema duale e permette ai ragazzi di ottenere il doppio status di studenti e lavoratori

L'apprendistato entra anche nella scuola

 

La scuola entra nel sistema duale per l’Apprendistato. Una misura volta a promuovere, in maniera innovativa, la formazione dei giovani e a favorire la transizione dal mondo dell’istruzione a quello delle imprese, partendo dall’alternanza scuola-lavoro.

Anche gli studenti di licei, accademie di belle arti, conservatori musicali, oltre che di istituti tecnici e professionali, potranno essere assunti in apprendistato, acquisendo il doppio status di “studente” e “lavoratore”. È quanto prevede la normativa sul cosiddetto “Apprendistato nel sistema duale”, introdotta dal decreto legislativo 81 del 2015 (attuativo del Jobs Act) e recepita in Piemonte dal nuovo testo unico che disciplina in modo organico la materia, ereditando le esperienze positive gestite in questi anni dagli atenei (per le attività di alta formazione) e dal sistema di Istruzione e Formazione professionale (per la sperimentazione legata al conseguimento della qualifica e diploma professionale).

Prima in Italia, infatti, la Regione Piemonte firma oggi un protocollo d’intesa che regolamenta i contenuti formativi e gli aspetti contrattuali dell’apprendistato duale, mettendo insieme sindacati (Cigl, Cisl e Uil Piemonte), associazioni imprenditoriali (Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte,Confederazione Nazionale Artigianato Piemonte, Casa Artigiani Piemonte, Confcommercio Piemonte, ConfApi Piemonte, Confimi Piemonte, Legacoop Piemonte, Confcooperative Piemonte, Coldiretti Piemonte, CIA Piemonte, Confagricoltura Piemonte, Confesercenti Piemonte, ABI Piemonte), Università (Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche), e Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.

TITOLI DI STUDIO CONSEGUIBILI. Il documento permette in sostanza ai giovani tra i 15 e i 29 anni di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano ed europeo, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando, alternando cioè momenti di formazione a scuola e in azienda. 

L’elenco dei titoli:

·         Apprendistato di 1° livello:

-          Qualifica e diploma professionale

-          Diploma di istruzione secondaria superiore

-          Certificato di specializzazione tecnica superiore

·         Apprendistato di alta formazione e ricerca

-          Diploma di Istruzione Tecnica Superiore

-          Alta formazione artistica, musicale e coreutica

-          Laurea triennale o magistrale

-          Master I e II livello

-          Dottorato di ricerca

L’alto apprendistato dà inoltre la possibilità di svolgere attività di ricerca o il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche. Per tutti i giovani tra i 18 e i 29 anni, e per i lavoratori beneficiari di un trattamento di disoccupazione, oltre che in mobilità, si conferma lo strumento dell’Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere per il conseguimento di una qualifica ai fini contrattuali.

RISORSE. La Regione Piemonte mette a disposizione, a copertura dell’offerta formativa per tutte le tipologie di apprendistato, circa 72 milioni di euro (28,6 milioni di euro provenienti dalla programmazione europea Fse 2014-2020 e circa 43,4 da risorse dello Stato), di questi circa 26 milioni saranno destinati all’apprendistato duale.

COSA CAMBIA PER LE IMPRESE. La nuova disciplina introduce elementi di semplificazione e riduzione dei costi a carico delle imprese. La maggior parte degli aspetti burocratici (la stesura del piano formativo, ad esempio) saranno infatti svolti non più dall’azienda ma dalla stessa istituzione formativa o universitaria.  Le imprese che assumeranno  in apprendistato godranno poi di una serie di benefici fiscali e contributivi, quali: l’azzeramento dei costi per la formazione svolta a scuola, la diminuzione al 10% di quelli per la formazione interna all'azienda, la riduzione dal 10 al 5% dell'aliquota di contribuzione per le imprese con più di nove dipendenti.

"Siamo la prima Regione a sottoscrivere un’intesa condivisa da Istituzioni, Atenei, sindacati e parti sociali sul modello duale, che vede finalmente gli istituti scolastici e i datori di lavoro fianco a fianco nel processo formativo -  dichiara l’assessore all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro Gianna Pentenero - In questo modo, diamo attuazione concreta a quel principio di alternanza introdotto dalla legge La Buona Scuola e portiamo a sistema un modello diverso di studiare e qualificarsi. L’apprendistato duale permetterà infatti di collegare in modo più veloce ed efficace  l'offerta formativa con la domanda delle imprese e la programmazione didattica con le necessità del sistema produttivo, contrastando così la dispersione scolastica e favorendo l’occupabilità giovanile. Un sistema nel quale formazione e lavoro si raccordano organicamente, grazie all’integrazione di apprendimenti in aula ed in azienda, tra teoria e pratica, che permetteranno di  rafforzare il legame tra gli indirizzi di studio scelti dai nostri ragazzi e i fabbisogni di competenze delle imprese”.

L’intesa sul testo unico che disciplina l’apprendistato in Piemonte - spiega Fabrizio Manca, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - è un risultato molto importante, perché nasce da un confronto serrato e autentico che la Regione ha sviluppato con tutte le istituzioni coinvolte in questa sfida. Si tratta non solo di dare applicazione al nuovo quadro normativo nazionale fissato dal decreto legislativo 81 del 2015, ma anche e soprattutto di aumentare il ventaglio di possibilità offerto ai nostri giovani, integrando in modo profondo istruzione e formazione da un lato, lavoro dall’altro. È tempo, ormai, di valorizzare uno strumento contrattuale come l’apprendistato, che in Italia ha conosciuto, finora, molte riforme ma una diffusione limitata. L’Ufficio Scolastico Regionale, seguendo tutte le fasi di elaborazione del testo approvato infine dalla Giunta Regionale, ha particolarmente contribuito,con idee e proposte, alla definizione generale di sistema duale e alla disciplina dell’apprendistato di primo livello per il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Ma l’intero impianto, con la classificazione in livelli e tipologie, appare rilevante per la scuola piemontese, perché è una leva che agisce contro la dispersione, per il successo formativo e l’occupabilità. Si tratta, ora, di far vivere pienamente la struttura regolamentare attraverso iniziative e progetti che siano capaci di intercettare le attitudini, orientandole, e di sviluppare competenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro. È questa la responsabilità comune che le istituzioni oggi firmatarie devono assumersi”.

“In questi anni il modello formativo è profondamente cambiato”- commenta il rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli, che prosegue:“Così come la ricerca viene condotta spesso in partenariato con le aziende, anche la didattica deve sempre più essere progettata in collaborazione con le esigenze aziendali per abbattere i tempi di inserimento nel mercato del lavoro, avviando la formazione aziendale in parallelo a quella universitaria. Collaboriamo da diversi anni con la Regione Piemonte e con realtà aziendali locali e internazionali per corsi in apprendistato a tutti i livelli della formazione universitaria, dalla laurea ai master, fino al dottorato di ricerca. I risultati dimostrano che si tratta di una modalità formativa che porta frutti concreti e certamente l’accordo siglato oggi costituirà un passaggio importante per offrire questa opportunità ad un numero crescente di giovani”.

"Le novità introdotte dal Jobs Act consentono alle imprese di avere un riferimento normativo unico in tema di apprendistato. La Regione Piemonte, con la firma del Protocollo di Intesa, che è stato oggetto di ampia discussione e di confronto tra i vari attori coinvolti, ha recepito le novità normative introdotte dal Jobs Act e consentirà, in particolare alle imprese, di avere un riferimento unico per conoscere le possibilità offerte dal contratto di Apprendistato. Per l’Università di Torino l’esperienza maturata in questi anni con l’apprendistato - afferma la prof.ssa Elisabetta Barberis, prorettore dell'Università di Torino - è stata molto proficua perché ha consentito all’ateneo di avvicinare la propria formazione post-accademica al mondo delle aziende e contestualmente l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un contratto in apprendistato e il conseguimento di un titolo accademico. Sono stati attivati dal 2011 ad oggi più di 20 Master, 15 dottorati di Ricerca e 4 percorsi Laurea che hanno visto coinvolti più di 300 apprendisti e oltre 150 aziende. La firma del nuovo Protocollo di Intesa consentirà di proseguire su questa strada, che ha visto in particolare uno sviluppo dell’interazione con le imprese, l’introduzione di nuove metodologie didattiche, l’interazione tra formazione on the job e formazione accademica, il rapido trasferimento nella didattica dei risultati della ricerca."

“La sottoscrizione di questo protocollo d’intesa - sottolinea il prof.  Fabio Gastaldi, prorettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale - rappresenta un motivo di soddisfazione per il nostro Ateneo; non solo perché vede l’UPO impegnarsi in un’iniziativa a sostegno dell’occupazione dei propri studenti e laureati, ma soprattutto perché dedica un’attenzione particolare alla sinergia con il mondo delle imprese, che rappresenta uno degli assi strategici per l’Università del Piemonte Orientale”.

“La riforma dell’apprendistato contenuta nel Jobs Act - dichiarano le associazioni datoriali del Piemonte -  ha richiesto a livello piemontese una sostanziale revisione della normativa regionale in vigore, ma, soprattutto, ha sollecitato l’adozione di un provvedimento standardizzato che desse maggior chiarezza alle imprese, le quali, fino ad oggi non avevano a disposizione una sorta di  “Testo Unico” che illustrasse, per ogni tipologia contrattuale, finalità, requisiti dei destinatari, durata, formazione prevista ed offerta formativa. Il provvedimento oggetto dell’intesa è suddiviso in due sezioni, dedicate la prima all’apprendistato professionalizzante e la seconda alle fattispecie che concorrono a definire il sistema duale. In relazione all’apprendistato professionalizzante si sottolinea come esso sia finalizzato alla formazione ed all'occupazione dei giovani ai quali il datore di lavoro è tenuto ad erogare una specifica formazione in cui si alternano momenti formativi sia all’interno dell’impresa sia all’esterno. Questo peculiare contratto di lavoro permette di acquisire una professionalità specifica, ossia il reale apprendimento di un mestiere. La disciplina di un apprendistato duale costituisce la parte più innovativa del testo quest’oggi presentato, dando concreta attuazione a quanto previsto dal legislatore con il Jobs Act  e rappresenta, nel contempo, una scommessa che il mondo imprenditoriale ha deciso di affrontare perché crede da sempre nell’integrazione fra l’istruzione, la formazione ed il lavoro. Le parti datoriali piemontesi auspicano che l’intesa possa contribuire al rilancio dell’apprendistato sul territorio regionale, consentendogli di essere realmente il principale canale di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani Under 30”.

 “CGIL CISL UIL del Piemonte - mettono in evidenza i rappresentanti dei lavoratori - sono le organizzazioni sindacali regionali che per prime sottoscrivono un protocollo sull’Apprendistato, allargato alla materia del sistema duale scuola-lavoro, una nuova normativa che incentiverà la possibilità di imparare lavorando.  Abbiamo agito nell’intento di semplificare le modalità di utilizzo di tale forma rendendola  più vantaggiosa per le imprese e confidiamo nella volontà di tutti perché questo sistema diventi parte integrante dei vari contratti di lavoro, obiettivo che anche le segreterie nazionali stanno definendo.  Investire sul rafforzamento delle competenze per i  giovani da occupare è l’unico vero progetto di sviluppo e innovazione che può accrescere la competitività del “sistema paese”; il percorso misto scuola lavoro aiuta a migliorare la specializzazione e  la flessibilità “buona” del lavoro e insieme a far progredire il livello della società civile e della democrazia”.

 

 

 

c.s.

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