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Saluzzese | 04 maggio 2016, 09:17

Predicare bene e razzolare male. A Sanfront la maggioranza fa… le pulci all’operato dell’ex sindaco Moine

Polemica senza fine su una perizia che l’ex primo cittadini ha definito “immorale, vendetta del tecnico comunale nei confronti di chi nel recente passato non è sottostato ai suoi diktat”. La maggioranza ne cava dal cilindro due analoghe

Roberto Moine ed Emidio Meirone, passato e presente di Sanfront

Roberto Moine ed Emidio Meirone, passato e presente di Sanfront

Predicare bene e razzolare male. E’ l’accusa – neppure troppo soffusa – che la maggioranza consiliare di Sanfront ha velenosamente sibilato all’indirizzo di Roberto Moine, dopo che l’ex primo cittadino, a proposito del prezzo da applicare nei confronti di un acquirente  un minuscolo appezzamento di terreno di proprietà comunale, aveva parlato “di prezzo immorale, di vendetta del tecnico comunale (che aveva redatto la perizia di stima del terreno: ndr) nei confronti di chi nel recente passato non è sottostato ai suoi diktat. So si dire cose gravi e me ne assumo la responsabilità, ma reputo davvero immorale quanto fatto dal tuo protetto – aveva detto Moine in Consiglio rivolgendosi al sindaco Emidio Meironenei confronti di questo privato cittadino, specie se si considera che lo stesso tecnico, nella stessa zona, a proposito di un terreno analogo, 3 o 4 mesi prima aveva stabilito il prezzo di mercato in 10 euro a metro quadro:

Trascorse 48 ore dalla torrida seduta, che aveva avuto comunque il merito di riportare sotto i riflettori l’ex primo cittadino, ecco la maggioranza cavare dal cilindro due distinte perizie, redatte entrambe durante la “legislatura Moine” e – perdipiù - dallo stesso Tecnico Comunale Antonello Ferrero.

Due perizie che assegnano a due distinti appezzamenti di terreno - ubicato l’uno in Piazza Cesare Battisti e l’altro in Piazza XXIV Maggio – il valore, rispettivamente di 600 e di 405 euro a metro quadro: cifre non molto distanti da quella che hanno fatto imbufalire l’odierno consigliere di minoranza (e sindaco di quei giorni) Roberto Moine. Perché allora “si” ed oggi “no” sembra chiedersi la maggioranza consiliare?

Può bastare il fatto che su un appezzamento sorgesse una cancellata e sull’altro un’immobile residenziale a più piani a giustificare l’ira polemica dell’ex sindaco, sempre più intenzionato a mettere all’angolo” il Tecnico Comunale ed a suonargliele (tecnicamente) di santa ragione?

Tanto più che la stessa perizia parla di un valore dell’immobile da assegnare considerando lo stato dello spazio pubblico oggetto di valutazione; dell'ubicazione, considerando, in modo predominante, la posizione leggermente decentrata ma comunque a ridosso di una piazza del concentrico; di prezzi praticati in situazioni similari (passaggio, questo, tutto “pro Moine”); di mercato attuale e di vigenti leggi urbanistiche?

R.G.

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