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Attualità | 05 maggio 2016, 17:53

Capannoni Lcl di Busca: dopo il fallimento solo degrado e pericolo per i passanti

Il vento solleva e trasporta le parti metalliche, l’imprenditore Paolino scrive al sindaco. “Se qualcuno si fa male, di chi è la responsabilità?”

Capannoni Lcl di Busca: dopo il fallimento solo degrado e pericolo per i passanti

“Non voglio fare polemiche su come è gestito il fallimento della Lcl di Busca ma nel momento in cui questa gestione diventa pericolosa per me o per i miei collaboratori, allora io mi sento in dovere di richiamare l’attenzione su un problema che potrebbe trasformarsi in qualche cosa di molto più grave”.

Con queste parole Duilio Paolino, l’imprenditore cuneese titolare dell’azienda Cosmo di Busca, nonché vice presidente dell’Unione industriale della Granda, ha segnalato a Marco Gallo sindaco di Busca, le precarie condizioni dello stabile che un tempo accoglieva la tipografia, fallita qualche anno fa e che si trova a pochi metri dalla sua azienda. E non si tratta solo di abbandono o sporcizia.

“In quei giorni in cui c’era molto vento – spiega l’imprenditore Paolino – sono “volate” da quell’immobile diverse parti metalliche, una delle quali mi è passata accanto, sfiorandomi. Io non posso mettere a repentaglio la mia incolumità e soprattutto quella dei miei dipendenti, per l’incuria di altri. E se poi qualcuno si fa male, la responsabilità di chi è?”, si chiede Duilio Paolino.

L’imprenditore cuneese ha anche segnalato la grave e pericolosa situazione, al sindaco di Busca. Ecco la lettera indirizzata a Marco Gallo:

Egregio Signor Sindaco,

tralasciando le polemiche relative alla gestione del fallimento della LCL da parte del curatore, il quale non ha mai fatto seguito alle nostre offerte di acquisto, forse perché è più conveniente mantenere aperto un fallimento e lasciare che tutti i beni si deteriorino, invece di liquidare un'attività, vorrei sottolineare la situazione di degrado in cui versa lo stabilimento che si trova di fronte al nostro.

La nostra azienda è una realtà che lavora al 90% con l'estero, abbiamo abitualmente visite di operatori stranieri, ma il degrado della zona non aiuta l'immagine della nostra azienda e della Sua città. Inoltre questa mia mail oltre ad essere un'osservazione all'indecenza ed incuria, vuole essere una denuncia di danni temuti, poiché il vento, alzandosi, solleva e trasporta numerose parti metalliche e coperture, facendole cadere nel cortile del nostro stabilimento, mettendo in pericolo i nostri collaboratori.

Con questa segnalazione voglio sgravarmi da qualsiasi forma di responsabilità in caso di incidenti, che non posso in nessun modo prevenire. La ringrazio per l'attenzione e la collaborazione che ci ha sempre dimostrato, mi rammarica doverLa informare di questa situazione di disagio.

NaMur

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