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Attualità | 25 maggio 2016, 06:31

Protetti e controllati: 29 nuove telecamere per una Mondovì più sicura

Sui tre varchi d'accesso alla città è attivo anche il "Targa System", che in pochi secondi consente di recuperare tutte le informazioni sul veicolo: entro fine anno ne saranno installati altri tre

Protetti e controllati: 29 nuove telecamere per una Mondovì più sicura

"La telecamera in sé vuole avere un ruolo di deterrenza per i malintenzionati e di protezione per i cittadini. Grazie a uno studio attento della Polizia Locale sono stati individuati i punti nevralgici per il controllo del territorio e sono state posizionate altre 29 telecamere, per una Mondovì ancora più sicura".

Con queste parole il sindaco Stefano Viglione ha introdotto la conferenza stampa di presentazione dell'ampliamento del sistema di videosorveglianza nella città del Belvedere: un progetto che in totale è costato 170mila euro e che ha portato in dote al capoluogo monregalese 29 nuovi occhi elettronici, che si aggiungono ai 22 precedentemente installati.

51 telecamere in totale, dunque, che saranno collegate con una sala operativa di alto profilo che permetterà un'intensa e costante attività di monitoraggio in alta definizione. Non solo: sui tre varchi d'accesso a Mondovì ne sono state piazzate altre sei dotate di "Targa System", che consente alle Forze dell'Ordine di risalire ai dati del veicolo e di verificare se è stato rubato, se le tempistiche per la sua revisione sono state rispettate e se è assicurato (entro fine 2016 ne verranno posizionate altre tre, una delle quali in via Rosa Bianca, ndr).

Per quattro anni gli agenti della Municipale si sono serviti di un "Targa System" mobile, ma ora, grazie a quest'intervento, possono stoppare la corsa delle vetture "a colpo sicuro"; infatti, consultando un apposito tablet, la pattuglia in servizio può scoprire se è in avvicinamento un'automobile che non possiede i requisiti di cui sopra e prepararsi a fermarla. Tale metodo negli ultimi due mesi ha prodotto 47 verbali per mancate revisioni e 6 verbali per assenza di compagnia assicurativa; numerose anche le presunte auto rubate, ma spesso si è trattato di falsi positivi, dovuti alle banche dati non ancora aggiornate.

Come previsto dal Ministero degli Interni, le telecamere devono avere una risoluzione ottimale per agevolare al massimo l'operato delle Forze dell'Ordine; quelle monregalesi scattano 60 fotogrammi al secondo da 5 megapixel e sono fruibili sino alla velocità di 120 km/h (anche se ci si augura che nessuno scambi il centro abitato, dove il limite massimo consentito è di 50 km/h, per un circuito di Formula 1, ndr).

È una connessione a fibre ottiche che collega questi occhi elettronici alla centrale operativa. L'amministrazione comunale di Mondovì ha creato un impianto che possiede una scalabilità infinita nei prossimi venticinque anni; più dettagliatamente, si tratta di un'infrastruttura nascosta, interrata, che può arrivare fino a 10 gigabyte. Un sistema aperto, che potrà essere implementato nel tempo ed essere utilizzato anche per soddisfare altre esigenze.

Si è infine parlato di "Sicurezza Partecipata", che prevede l'attivazione di un sistema di allarme controllato con telecamere negli esercizi commerciali, capace di interagire direttamente con le centrali operative della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri: "La piattaforma è stata installata nel mese di novembre nelle sale provinciali delle Forze dell'Ordine - ha asserito Alberto Mandrile di "Tecno World", partner tecnologico dell'iniziativa -; il negoziante ha la possibilità di collegarsi con loro premendo semplicemente un pulsante d'emergenza. In pochi secondi, sul monitor delle centrali compaiono le immagini in diretta, accompagnate dall'audio: questo è possibile grazie alla collocazione di alcune telecamere all'interno del locale, una delle quali è ubicata sotto il bancone, in modo da riprendere il volto del malvivente, il cui percorso potrà poi essere monitorato mediante le immagini fornite dagli occhi elettronici comunali, che, nel caso di Mondovì, coprono l'80-85% del territorio".

L'ultimo monito è giunto ancora dal primo cittadino monregalese: "Nessuno vuole violare la privacy dei cittadini o fare il "Grande Fratello" di turno - ha dichiarato -. Le riprese saranno utilizzate esclusivamente per tutelare la sicurezza della città e dei suoi abitanti".

Alessandro Nidi

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