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Politica | 30 maggio 2016, 12:14

E' partita la campagna "Beviamo il latte fresco", Olivero: “Un modo per riconoscere l’impegno messo in campo dagli imprenditori della filiera, anche cuneese"

Ultimo tassello del dicastero delle Politiche Agricole per promuovere e valorizzare il prodotto di qualità italiano in un periodo di crisi per le aziende

E' partita la campagna "Beviamo il latte fresco", Olivero: “Un modo per riconoscere l’impegno messo in campo dagli imprenditori della filiera, anche cuneese"

E’ partita la campagna istituzionale voluta dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per promuovere e valorizzare il latte fresco, con l’obiettivo di favorire il consumo dell’alimento facendone conoscere e apprezzare le qualità nutrizionali e organolettiche. L’iniziativa si inserisce nel Piano di azioni strategiche ideate dal dicastero, insieme alle organizzazioni agricole, alle cooperative, all’industria e alla grande distribuzione, per sostenere il comparto lattiero caseario  italiano nell’attuale fase molto delicata in cui è finito il regime europeo delle quote latte e molte aziende, che privilegiano la qualità, sono andate in crisi per l’arrivo dall’estero di un prodotto meno controllato, ma acquistabile a minore prezzo. I testimonial della campagna sono: la conduttrice televisiva, Cristina Parodi; l’ex calciatore e, ora, dirigente sportivo, Demetrio Albertini;  lo chef, Carlo Cracco, e il medico nutrizionista, Giorgio Calabrese. Lo spot - visionabile collegandosi al link https://www.youtube.com/watch?v=Ew__2xwIaQg  - viene anche accompagnato da una promozione pubblicitaria sull’intero territorio nazionale e sui social network attraverso #oradellatte. “Per i consumatori di ogni età - afferma il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il cuneese Andrea Olivero - scegliere la qualità del latte fresco vuol dire saper riconoscere e apprezzare le proprietà nutritive dell’alimento, ma anche il tanto impegno messo in campo da chi lavora nella filiera. Attraverso la campagna abbiamo voluto rilanciare i consumi del prodotto, che fa parte della nostra tradizione alimentare. Inoltre, verranno aiutati sempre di più gli allevatori italiani, e molti della provincia di Cuneo, a uscire da una crisi strutturale che li vede in forte sofferenza. Perciò, in questo periodo, bere latte fresco assume un significato doppiamente importante”.   

LE ALTRE MISURE A SOSTEGNO DEL SETTORE
Per sostenere il comparto lattiero caseario, il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha previsto un Piano di investimenti di 120 milioni di euro, che hanno portato l’Italia a essere tra i primi Paesi in Europa per l’entità dell’intervento. Infatti, sono stati stanziati 32 milioni di euro per l’aumento della compensazione Iva al 10% nel caso di latte venduto alla stalla ed è stato attivato il fondo latte con l’obiettivo di ristrutturare e potenziare la moratoria dei mutui bancari. Inoltre, altri 25 milioni di euro di fondi europei sono stati utilizzati per sostenere direttamente gli allevatori e 12 milioni di euro sono stati finanziati per acquistare latte crudo da trasformare in latte a lunga conservazione distribuito alle persone in difficoltà economica. Aiutando così, attraverso un’unica azione, quanti sono in stato di povertà e gli imprenditori del settore. Infine, sul fronte europeo c’è l’impegno, con Francia, Spagna e Germania, a costruire soluzioni a favore del comparto: dal finanziamento Ue di riduzione volontaria dell’offerta all’Ocm (Organizzazione comune mercato) per la promozione del latte nei Paesi stranieri, come è stato fatto per il vino.

cs

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