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Artigianato | 30 maggio 2016, 19:30

Confartigianato Cuneo sui rifiuti: "Diminuiscono del 10% in 5 anni, ma cresce il costo raccolta"

Italia e Roma peggiori in Ue per cittadini insoddisfatti di igiene urbana. Migliore, ma sempre sotto la media europea, la situazione nel nostro territorio

Domenico Massimino, presidente di Confartigianato Cuneo

Domenico Massimino, presidente di Confartigianato Cuneo

"Negli ultimi cinque anni i rifiuti sono diminuiti del 10,1%, ma per la loro raccolta gli italiani hanno pagato il 22,7% in più. C’è qualcosa che non va. Le tariffe dei servizi erogati da soggetti pubblici devono rispettare il mercato e non possono essere una variabile indipendente, troppo spesso utilizzata per fare cassa e mettere a posto i guasti di una cattiva gestione".

Con queste parole il presidente di Confartigianato Cuneo Domenico Massimino denuncia l’alto costo dei servizi di raccolta rifiuti e pulizia delle città italiane. Il quadro che emerge da un rapporto realizzato dalla Confederazione è allarmante. Nel nostro Paese, infatti, le tariffe per la raccolta dei rifiuti corrono ben più del costo della vita: negli ultimi 5 anni sono aumentate del 22,7%, vale a dire il 15% in più rispetto al tasso di inflazione (+7,7%) e il 13,1% in più rispetto ai rincari medi di questo servizio (+9,6%) registrati nell'Eurozona.

Confartigianato ha calcolato il costo del servizio di igiene urbana per le tasche di famiglie e imprenditori che in media, nel 2014, hanno pagato 167,80 euro pro capite, per un totale di 10,2 miliardi.

A livello regionale le tariffe più alte d’Italia si registrano nel Lazio con un costo di 220,3 euro per abitante. Seguono Liguria con 212,7 euro/abitante, Toscana con 210,3 euro/abitante, Campania con 196,7 euro/abitante. Il Piemonte si colloca a metà classifica con un costo pro capite di 157,61 euro.

All’altro capo della classifica, la regione più virtuosa è il Molise dove i cittadini pagano 116,2 pro capite per il servizio di igiene urbana. Secondo posto per il Trentino Alto Adige con un costo di 130,6 euro pro capite e medaglia di bronzo per il Friuli Venezia Giulia con un costo per abitante di 130,7 euro.

Ma il paradosso è che nelle città in cui le tariffe sono più alte è peggiore la qualità del servizio. Come a Roma che, secondo il rapporto di Confartigianato, detiene il primato negativo dei costi più alti per l’igiene urbana e della maggiore insoddisfazione dei cittadini per questo servizio. Infatti, solo il 9% dei cittadini romani è soddisfatto per la pulizia della capitale.

Al contrario, la situazione migliore si registra a Verona, con il 71% dei cittadini soddisfatti per la pulizia della città, seguita da Bologna (49%) e Torino (48%).

Ma, in generale, la rilevazione di Confartigianato mostra che soltanto un terzo (34%) degli italiani è soddisfatto della pulizia della propria città, un valore inferiore di ben 29 punti percentuali rispetto al 62% della media europea e che ci colloca all’ultimo posto in Europa per il livello di soddisfazione dei servizi di igiene urbana.

«Le regole di una sana gestione imprenditoriale – sottolinea il presidente Massimino - devono valere anche per l’amministrazione dei nostri Comuni e delle nostre città, non soltanto per i privati, e devono essere mirate a innalzare la qualità dei servizi e a migliorare la convenienza di prezzi e tariffe. I tagli alle società partecipate a livello locale che non conseguono risultati di efficienza nell’erogazione dei servizi sono una modalità che noi suggeriamo per realizzare in concreto la spending review annunciata dal Governo».

c.s.

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