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Scuole e corsi | 25 giugno 2016, 15:45

Mondovì: apre il museo del liceo "Vasco-Beccaria-Govone"

Sarà fruibile dal 4 luglio al 12 agosto dalle 8.30 alle 12.30

Mondovì: apre il museo del liceo "Vasco-Beccaria-Govone"

"Un autentico patrimonio, fino a ieri nascosto, che permette alla scuola di proiettarsi in chiave futura e di concepire musei di questo tipo in un'ottica di piena fruibilità". Con queste parole il sindaco di Mondovì, Stefano Viglione, salutava lo scorso 7 giugno l'inaugurazione del museo all'interno del liceo "Vasco-Beccaria-Govone" di Mondovì.

Suddiviso in tre macroaree (bibliografica, fisica e scientifica), aprirà i battenti al pubblico a partire da lunedì 4 luglio e potrà essere visitato sino a venerdì 12 agosto in orario mattutino (8.30-12.30). Una fruibilità garantita dal progetto di alternanza scuola-lavoro, per effetto del quale alcuni alunni accoglieranno i visitatori e li accompagneranno nelle sale del museo (per informazioni e prenotazioni: 0174/558235).

L'area bibliografica museale rientra nel ristretto novero delle più ampie biblioteche degli istituti scolastici del Piemonte, comprendendo anche numerosi fondi speciali, tra i quali spicca per rarità dei materiali quello di età coloniale e fascista, e 221 manifesti napoleonici. Il suo nucleo principale è formato dai volumi giunti in dono dal disciolto "Circolo di Lettura" di Breo, che garantiscono uno spaccato attendibile di ciò che veniva considerato utile per una pubblica biblioteca nell'Ottocento.

Per quanto concerne il gabinetto di fisica, invece, a rivestire un ruolo di importanza assoluta sono due strumenti appartenuti a Giovanni Battista Beccaria: si tratta di una pompa pneumatica e di una macchina elettrostatica a strofinio, già esposte in occasione dei 250 anni dell'Osservatorio di Torino e per il seicentesimo anniversario dell'Università di Torino. Completano la raccolta altri 500 "pezzi", che forniscono una testimonianza concreta dei vari settori che compongono la fisica classica: meccanica dei solidi e dei fluidi, ottica, acustica, calorimetria, elettromagnetismo ed elettrostatica.

L'ultima ala del museo è quella dedicata al patrimonio scientifico, risalente alla prima metà del secolo scorso. Consta di circa 700 reperti di origine prevalentemente locale ed è stata suddivisa in nove macrocategorie, quali "fossili", "invertebrati", "insetti", "pesci", "anfibi e rettili", "uccelli", "mammiferi", "anatomia" e "botanica". A breve si concluderà l'allestimento dell'aula didattica in cui verranno esposti la collezione di rocce e minerali, i modelli tettonici e i reperti anatomici. Inoltre, sarà dedicato uno spazio all'erbario del diciannovesimo secolo e sarà installata una lavagna interattiva corredata di strumentazione multimediale.

Alessandro Nidi

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