Stranieri che perdono il lavoro e permesso di soggiorno: Cgil, Cisl e Uil chiedono risposte concrete al Governo

CGIL, CISL e UIL organizzano per martedì 28 giugno, dalle 11 alle 12.30, un presidio unitario che si svolgerà, nell'ambito di una più ampia mobilitazione nazionale, di fronte alle Prefetture per chiedere al Governo l'estensione del permesso di soggiorno agli stranieri che hanno perso il lavoro.

La crisi economica che ha colpito duramente il lavoro degli stranieri - il relativo tasso di disoccupazione raggiunge il 17 % - mette in dicussione la loro permanenza regolare sul territorio nazionale. Il risultato ha visto, in questi anni, un numero sempre più elevato di stranieri che finiscono nella trappola del lavoro sommerso, un tunnel da cui è difficile uscire e nel quale vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro.

Attualmente la durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione è stata portata da sei mesi ad un anno ma non basta: tra il 2014 e 2015 oltre 300.000 permessi non sono stati rinnovati, tra questi 100.000 stranieri si sono trasferiti all'estero e i restanti 200.000 sono scivolati nell'illegalità del lavoro sommerso, con conseguenze drammatiche che si ripercuotono anche sui familiari a carico, in particolare sui minori, magari nati in Italia.

Queste le richieste delle tre Confederazioni al Governo: la proroga della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione a due anni, la sanatoria per i migranti che hanno già perso il permesso di soggiorno, una lotta più capillare al lavoro nero e al grave sfruttamento conseguente. Appuntamento a Cuneo davanti alla Prefettura  alle ore 11.

Le Segreterie provinciali Cgil-Cisl-Uil