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Al Direttore | 27 giugno 2016, 07:45

Saluzzo, disagi alla nuova piscina comunale: la disavventura di una nostra lettrice

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Gentile Direttore,

sabato 25 giugno alle 10.30 circa, insieme al mio compagno, mi apprestavo ad inaugurare la mia più o meno venticinquesima stagione estiva consecutiva presso la piscina comunale di Saluzzo, felice per il primo sabato veramente estivo, ma non avevo fatto i conti con le novità.

Mi fermo alla cassa, e alla segretaria che mi saluta gentile mostro la mia tessera magnetica chiedendo “io avrei ancora alcuni ingressi dell’abbonamento dell’anno scorso, sono ancora validi?”. Risposta: No.

Faccio un’espressione contrariata, ma penso che in fondo non è che possa pretendere tanto, però mi sorge subito un altro dubbio e chiedo “ma dentro questa scheda c’erano anche dei soldi per utilizzare l’asciugacapelli o anche quelli sono andati persi’?” (che, nel corso delle varie gestioni, da gratuiti che erano sono diventati prima a pagamento con moneta e successivamente a pagamento con esclusivo uso della suddetta tessera). Risposta “Sì, si sono portati via tutto. E non possiamo vedere dentro le tessere”.

A quel punto mi sembra di ricordare che al momento del rilascio della scheda magnetica mi avessero anche richiesto di versare una cauzione, però non sono completamente certa e ormai mi pare del tutto inutile inutile cercare di approfondire la questione, per cui soprassiedo. “Ok, ma la convenzione con il CRAL dell’ASL, quella c’è??” chiedo fiduciosa, pensando che in fondo, da quando ho memoria, la convenzione c'è sempre stata nonostante l’avvicendamento negli anni di gestioni diverse. Risposta: “No, non c’e’ piu’ niente.

Chiedo se sia possibile parlare con un responsabile, ma la risposta è  che "non c'è fino a lunedì". Il mio compagno intuisce che sto per avere un travaso di bile, per cui prende la parola e chiede due ingressi “normali”. Domanda della segretaria: “Il lettino lo volete?” (sottinteso: in tal caso è previsto un supplemento). Risposta: No. “Allora potete stare solo nel prato”.

E noi, che del lettino non ce n’è mai importato niente, e che se avessimo voluto sdraiarci sull’erba invece che un impianto natatorio avremmo cercato un qualsiasi prato, trenta secondi dopo eravamo in auto, diretti verso altri lidi.

Grazie,

Alessandra Pautasso

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