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Saluzzese | 27 giugno 2016, 19:45

Terza escursione Didattica Multidisciplinare del DISIT di Alessandria in Valle Po e Varaita

Le lezioni si sono svolte dal 22 al 24 giugno

Terza escursione Didattica Multidisciplinare del DISIT di Alessandria in Valle Po e Varaita

La collaborazione tra Università del Piemonte Orientale e Parco del Monviso cresce di anno in anno, espandendosi nell’ambito della ricerca, della divulgazione e della didattica. Si è svolta infatti dal 22 al 24 giugno 2016 la terza edizione dell’Escursione Didattica Multidisciplinare del DISIT di Alessandria, rivolta agli studenti del corso di laurea in Biologia.

Favoriti da condizioni metereologiche stupende, gli studenti hanno trascorso tre giorni immersi negli ecosistemi alpini delle Valli Po e Varaita, arricchendo la loro formazione con osservazioni dirette ed esperienze pratiche di rilievo e monitoraggio della biodiversità. Le lunghe camminate sono state punteggiate da incontri con endemismi botanici, faunistici e sistemi ecologici complessi e particolari.

I ragazzi hanno così consolidato le loro conoscenze, osservando direttamente endemismi botanici e particolarità faunistiche ed apprendendo che laghi alpini molto vicini tra loro possano ospitare ecosistemi diversissimi in base a piccole variazioni ambientali. Alloggiati al Rifugio Galaberna di Ostana, i ragazzi hanno seguito anche alcune proiezioni tematiche sulla flora alpina, condotto un’uscita notturna di censimento rivolta alla gestione di cervi e caprioli e assaporato la ‘biodiversità culturale’ attraverso gastronomia e musica delle valli occitane con gli Aire d’Ostana. Questo appuntamento matura di anno in anno, riscuotendo un crescente successo tra gli studenti che sono stati accompagnati da Stefano Fenoglio per la parte ecologica e zoologica, Graziella Berta e Guido Lingua per la parte botanica, Nicola Putzu e Donata Vigani.

Il team di istruttori è stato arricchito dalla partecipazione del Parco del Monviso con il Presidente Gianfranco Marengo ed il Direttore Massimo Grisoli. Molto apprezzato dagli studenti l’incontro con i ‘professionisti’ dell’ambiente, come il guardaparco Annalisa Rebecchi, il personale dei comprensori alpini Giovanni Riccardi (CACN1), Omar Giordano e Giorgio Ficetto (CACN2), le guardie della Provincia di  Cuneo, Massimiliano Pellerino e Marco Masucco ed il curatore del Museo di Carmagnola Giovanni Battista Delmastro.

Uno degli insegnamenti più importanti che potranno servire ai futuri biologi è venuto proprio dalla pluralità di voci ascoltate. In questi giorni gli studenti hanno appurato come numerose piante alpine possano sopravvivere e crescere negli ambienti estremi d’alta montagna solo in virtù dello stretto rapporto con altri organismi, quali funghi micorrizici e batteri azotofissatori. Allo stesso modo fondamentale risulta, nell’evoluzione e nella vita professionale, la capacità e la volontà di collaborare: la biologia moderna ci insegna che vince non chi è più ‘forte’ ma chi ha più interazioni positive, più simbiosi nella propria comunità.

Una lezione fondamentale per le future generazioni di professionisti dell’ambiente.
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cs

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