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Politica | 28 giugno 2016, 10:21

Savigliano, Cussa “congela” le dimissioni e resta in sella

Il sindaco accoglie la richiesta della sua maggioranza per evitare il commissariamento del Comune e non rende esecutiva la lettera di rinuncia che aveva presentato il 10 giugno

Savigliano, Cussa “congela” le dimissioni e resta in sella

“Per me sarebbe stato molto più semplice, sul piano personale, chiudere qui, ma, essendo il sindaco di tutti e avendo forte il senso di responsabilità,  non ho potuto fare a meno di chiedermi: è giusto che per un eventuale errore del sindaco la città debba rimetterci? Rispondere affermativamente alla richiesta di rimanere alla guida della città, così come mi è stato chiesto con la mozione presentata dalla mia maggioranza, richiede una disponibilità che mi costa tantissimo. Vorrei che l’opposizione capisse e possibilmente condividesse questa mia sofferta decisione”.

Con questa parole, il sindaco di Savigliano Claudio Cussa, ha “congelato” ieri sera in Consiglio comunale le dimissioni che aveva presentato il 10 giugno dopo essere stato rinviato a giudizio per il caso delle “firme false” durante la campagna elettorale amministrativa del 2014.

Teoricamente, ha ancora tempo un paio di giorni (la scadenza formale perché queste abbiano efficacia giuridica è il 29 giugno) ma non succederà. La mozione in suo sostegno, presentata dai gruppi di maggioranza “Partito Democratico”, “Insieme per Savigliano” e Città Futura”, prima di essere posta in votazione ha dovuto essere epurata di un passaggio che il consigliere pentastellato Antonello Portera aveva stigmatizzato con queste parole.

“Se non verrà rimosso quel paragrafo – ha detto in aula – chiederò le dimissioni di tutti i consiglieri e farò ricorso in tutte le sedi opportune perché sarebbero incompatibili col loro ruolo di pubblici ufficiali “certificatori”.

Questo il testo oggetto di contestazione contenuto nella mozione: “Il reato contestato al sindaco non attiene strettamente alla sfera concernente l’attività amministrativa della città, ma a quello personale di pubblico ufficiale”.

Nelle tre ore di dibattito, dalle 21 a mezzanotte, quello del capogruppo dei 5 Stelle è stato indubbiamente l’intervento politico più pregnante. Come già aveva fatto in passato, Portera ha “risparmiato” il sindaco sul piano personale, nei cui confronti ha anzi usato parole di stima e apprezzamento, ma è stato di una durezza inusitata nei confronti della maggioranza di centrosinistra e, soprattutto, del Pd.

“Costringete il sindaco ad una figuraccia, propinandogli una polpetta avvelenata che uccide anche la sua personale credibilità. Il tutto – ha affermato in aula Portera – per salvaguardare un sistema di potere”.

Toni altrettanto duri sono stati usati dai consiglieri di opposizione del centrodestra Maurizio De Lio (“Siamo Savigliano”), Maurizio Occelli (Forza Italia) e Claudio Bonetto (“Progetto per Savigliano”). Quest’ultimo, in particolare, se l’è presa con l’ex sindaco Soave per la lettera aperta da lui inviata ai consiglieri di maggioranza nella quale li esortava a confermare la fiducia a Cussa. Un intervento che l’esponente della minoranza ha considerato “a gamba tesa” per questo ha polemizzato aspramente nei suoi riguardi.

Dai banchi della maggioranza sono intervenuti: Laura Grande (che ha dato lettura in aula della mozione), Alessandra Frossasco, Luca Grindatto e Alberto Casasole e gli assessori Silvana Folco e Chiara Ravera.

Oltre a ribadire la loro stima e la loro gratitudine nei confronti di Cussa, gli hanno chiesto al sindaco di restare al suo posto per portare a compimento una serie di opere di cui la città ha bisogno. “Interventi – hanno detto in particolare gli assessori Folco e Ravera – che non rientrano nelle competenze di un commissario prefettizio”.

La mozione è stata votata dai nove consiglieri di maggioranza più il presidente del Consiglio comunale Giulio Ambroggio. I due consiglieri del MoVimento 5 Stelle hanno votato contro, mentre i tre del centrodestra, per protesta, non hanno partecipato alla votazione. Cussa dovrebbe restare in carica almeno fino all’inizio del processo, previsto per il 25 ottobre.                  

G.T.

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