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Eventi | 30 giugno 2016, 17:16

Parte da Cervere il tour estivo di Alex Britti: l’intervista esclusiva al cantautore romano

Il concerto si terrà domenica 3 luglio al Teatro dell'Anima in occasione dell'Anima Festival

Foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale di Alex Britti

Foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale di Alex Britti

Partirà dal Teatro dell’Anima di  Cervere, durante la rassegna dell’Anima Festival il tour estivo di Alex Britti. Per l’occasione abbiamo fatto quattro chiacchiere con il cantautore romano, artefice di grandi successi come “Solo una volta” (o tutta la vita), “Oggi sono io”, “7000 caffè”, “Un attimo importante”, “Piove” apprezzato per una ricerca musicale che strizza l’occhio al blues, al rock, al pop e all’elettronica. Ecco cosa ci ha raccontato.

Domenica 3 luglio partirà il tuo tour estivo di “In nome dell’amore”. Come sono andate le date invernali e come ti stai preparando a quelle estive?

Il tour invernale mi ha lasciato molto carico e con voglia di tornare a suonare. Dopo le date nei teatri di questo inverno mi sono un po’ rilassato: sono andato a fare una strimpellata a Montpellier per i nostri Azzurri – impegnati nelle gare di Euro 2016 -  poi in Olanda, ad Utrecht e ad Amsterdam dai miei amici. Sono rientrato da poco, davvero motivato. Sto suonando moltissimo. Per le prossime date ho rivisto gli arrangiamenti: diciamo che ho un po’ “speziato” i brani che eseguirò a partire da Cervere.  

Un tour che prepara al secondo volume di “In nome dell’amore tour” in uscita a novembre. Che disco dobbiamo aspettarci? Un continuum rispetto al primo volume o qualcosa di diverso?

Entrambe le cose: cercherò di continuare sulla scia del primo, ma quando hai a disposizione un’infinità di arrangiamenti e strumenti oltre a nuovi e continui stimoli le cose cambiano strada facendo. Pur volendo non riuscirei a fare un lavoro identico.

Seconda volta in provincia di Cuneo e nelle Langhe dopo il tuo intervento nell’edizione 2015 di Collisioni. Cosa ti piace di questa terra? Hai avuto modo di assaggiare qualche tipicità di questo territorio? Cosa ti è piaciuto di più?

Se sei italiano e ti piace mangiare e bere bene non puoi non fermarti in provincia di Cuneo e nelle Langhe. Quando sono in zona mi piace andare negli agriturismi, nelle trattorie e nelle osterie per assaporare i gusti di queste terre. Non amo la vita mondana, quindi evito da sempre i locali chic e di tendenza. Amo molto la carne, gli arrosti e tutto quello che è accompagnato dal tartufo. Adoro il Nebbiolo e il Barolo. In generale cerco di bere bene, ma con moderazione… (specifica sorridendo ndr)

Durante il tuo intervento di Collisioni hai “criticato” le nuove piattaforme di fruizione della musica tra cui Spotify e Itunes in quanto minano un po’ quella che è la ricerca autentica che avviene in un negozio di dischi. E’ possibile una fruizione utile della musica nell’era di internet?

Queste piattaforme che hai citato non pagano. Dietro un disco c’è tantissimo lavoro: se questi canali diffondono musica in questo modo non rimangono più i soldi per pagare un certo tipo di indotto fondamentale per la realizzazione di un album e quindi viene meno quella che è la qualità del prodotto. Un giorno accenderemo le radio e ci accorgeremo che non c’è più musica. Il problema non è internet, sono le persone. La musica attraverso internet si subisce: sembra che puoi trovare tutto, ma in realtà non è così. Quando ero adolescente ascoltavo sempre un disco dei primi anni ‘80 di un cantautore romano, Stefano Rosso, che si intitola “Vado, prendo l’America e poi torno”. Questo album non lo trovi in rete. La rete ci dà la sensazione di poter scegliere tutto, quando in realtà la scelta è già stata filtrata a monte da qualcun altro.

Prima di essere un cantautore, nasci come chitarrista blues. Secondo te questo genere in Italia continuerà ad avere influenze anche nell’era dei talent? Chi sono secondo te gli artisti più significativi di questo genere in Italia?

Non mi è mai piaciuto parlare di blues italiano. Oggi c’è la musica come serie di ingredienti, ognuno ha possibilità di attingerne come meglio ritiene: il blues può considerarsi uno dei tanti elementi. Io ho scelto di fare pop perché è la musica meno “razzista” del mondo, un contenitore di tutti questi fattori: il mio approccio per quello che riguarda il suonare la chitarra rimane comunque fortemente influenzato dal blues. Per quel che riguarda la scena attuale, vedo una netta distinzione tra chi vuole diventare famoso e chi invece è spinto dalla passione della musica. Nel primo caso c’è l’ossessiva ricerca della notorietà e in questo senso i talent raccolgono artisti con queste caratteristiche. Dall’altro vedo un clima di grande fermento in giovani che si divertono a suonare: questi ultimi mi fanno ben sperare per il futuro.

Conosci i tuoi concittadini Bud Spencer Blues Explosion? Loro rappresentano un modo diverso di fare il blues e tra l’altro hanno coverizzato un tuo pezzo “Esci piano”.  Cosa ne pensi?

Ecco loro sono il classico esempio di musicisti con voglia di suonare, spinti dalla passione e che non pensano ai talent show… certo che li conosco. Ricordo con affetto Adriano (Viterbini ndr) che veniva spesso ai miei concerti. Lui mi ascolta tanto e questo mi fa piacere. Sono molto bravi, peccato che siano solo in due – chitarra e batteria – dovrebbero aggiungere un basso e sarebbero ancora più completi. Ma d’altronde loro si divertono così, in due, e fanno bene a proseguire per questa strada.


Chiudiamo con un invito ai lettori di Targatocn a venire a sentirti domenica 3 luglio a Cervere.

Se avete voglia di divertirvi e di passare una serata all’insegna del divertimento venite al mio concerto domenica 3 luglio al Teatro dell’Anima di Cervere. Una band solida mi accompagnerà e sarà una grande festa.

 

Per scoprire tutti gli appuntamenti del festival visita il sito: http://www.animafestival.it/edizione-2016/

daniele caponnetto

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