/ Curiosità

Curiosità | 30 luglio 2016, 17:30

Mohamed il pittore che dipinge a Fossano sognando il Marocco

È in Italia da 16 anni: di giorno lavora e di notte dipinge sognando di esporre nel suo paese

Mohamed il pittore che dipinge a Fossano sognando il Marocco

Una famiglia lontana, il volto rugoso di chi nella vita ha vissuto tanto e sofferto ancora di più: questo è Mohamed Banhaq marocchino in Italia da 16 anni. La sua famiglia è in parte in Marocco in parte in varie località italiane. “I miei figli hanno studiato, poi è arrivato il momento di lasciarli andare” racconta.

Vive a Fossano e per vivere aiuta la padrona di casa in lavori di manutenzione e giardinaggio. A mangiare va spesso dai Padri Cappuccini ai quali regala i suoi dipinti.

Di sera e di notte si rifugia in un garage e dà sfogo alla sua creatività. Dipinge con quello che ha: un trattopen, dei vecchi pennelli e delle tempere un po’ secche, usando come tele il retro dei manifesti pubblicitari o ritagli di cartelline di uno studio medico chiuso da tempo.

“In inverno la luce è poca e allora uso le candele – spiega mostrando dei mozziconi di candela sparsi nel suo studio – in estate, invece, le giornate si allungano e posso lavorare anche all’aperto, di sera”.

Dipinge fiori, animali, strani meccanismi e ingranaggi, personaggi dei fumetti. Prende ispirazione da qualunque cosa gli capiti sotto mano: un numero di una rivista per tatuatori, “Il giro del mondo in 80 giorni” nella versione di Geronimo Stilton e segue fedelmente il suo decalogo, scritto su un cartoncino in lingua araba.

Autodidatta (ha frequentato due anni di scuola in Marocco per imparare a leggere e scrivere), ha nel cassetto il sogno di tornare in Marocco ed esporre le sue opere ma per farlo vuole completare il suo progetto. Nel suo decalogo ci sono alcuni punti fermi: il rispetto della prospettiva, la ricorrenza della pianta di bambù, una pianta forte che resiste alle avversità, la pulizia della scena, senza sbavature.

A presentarmelo è stato Attilio Mancino, fotografo amatoriale fossanese che, incuriosito dal suo silenzio assorto, lo ha avvicinato un giorno, gli ha parlato e ha scoperto il suo sogno. “L’ho visto una mattina alla stazione – racconta – e ho provato il desiderio di parlare con quell’uomo assorto e schivo. Mi sono presentato, gli ho chiesto di scattargli una foto, e abbiamo iniziato a chiacchierare. Mi ha raccontato di essere un pittore e mi ha portato nel suo garage: un divano, una plancia su due cavalletti e una serie infinita di quadri completi e schizzi, vecchie cornici e tele di recupero”. Dopo il loro primo incontro, Attilio mi ha accompagnata a conoscerlo e anche a me ha timidamente mostrato il suo regno.

Il materiale a sua disposizione è pochissimo e Mohamed lancia un appello: chiunque abbia fogli di recupero, tele, pennelli, colori e pennarelli può portarglieli alla stazione. Nelle ore più calde, infatti, Mohamed trascorre il tempo sulla panchina davanti alla stazione. Lo si può individuare, pensieroso, in disparte dagli altri frequentatori di piazza Kennedy. Parla poco, ma i suoi silenzi trasmettono molto e incontrarlo arricchisce chi vuole superare le barriere culturali e incontrare un artista che comunica attraverso la sua arte.

Chi volesse fagli avere del materiale può prendere contatto con la redazione per concordare la consegna.

Agata Pagani

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium