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Agricoltura | 10 agosto 2016, 12:00

Fagiolo Igp Cuneo, Cia: "Serve un maggior ritorno economico per i produttori"

Al mercato del fagiolo a Boves si constata una rilevante diminuzione del prodotto conferito a causa delle condizioni meteo anomale

Fagiolo Igp Cuneo, Cia: "Serve un maggior ritorno economico per i produttori"

“Disponiamo di un prodotto, il 'fagiolo IGP Cuneo', universalmente riconosciuto di assoluta eccellenza, apprezzato da massaie, chef e cultori gastronomici, eppure siamo a lamentarci, a ragione, dello scarso reddito che ricaviamo dalla coltivazione onerosa ed impegnativa di questo ortaggio. Con soddisfazioni non corrispondenti alle aspettative, un anno vuoi per problematiche legate alla semente, un anno per la presenza di fitopatologie, un altro, come questo 2016, per un mix di cause”. Ad introdurre l’argomento oggi, al Mercato Ortofrutticolo di Boves, è Marco Bellone, presidente zonale della Cia di Cuneo, in compagnia del produttore cuneese Francesco Gili e di Pietro Marchisio, presidente del Consorzio del fagiolo Cuneo e direttore del Mercato bovesano.

La commercializzazione del fagiolo Cuneo è iniziata da poche settimane, qui a Boves e si constata purtroppo una rilevante diminuzione del prodotto conferito. Il motivo? “Molto semplice - interviene Marchisio – stiamo facendo i conti con un’estate caratterizzata, in tutto l’areale di produzione, dai comuni di Boves, Cuneo, Peveragno, Chiusa Pesio, Borgo San Dalmazzo, Caraglio fino a Centallo e Pianfei, da un andamento assai anomalo, ondate di caldo con massimi termici alternate da bruschi cali delle temperature, piogge quasi quotidiane con fenomeni temporaleschi intensi che, con violente grandinate e lo sviluppo di una serie di patologie vecchie e nuove, hanno provocato, e putroppo continuano, seri danni su diversi organi della pianta pregiudicando anche i mesi a venire, dai fitofagi fungini alle batteriosi, all’antracnosi al marciume pedale e del colletto. Di conseguenza, come nel mio caso, se nel passato da una giornata piemontese ricavavo un corrispondente di 300 cassette ( da 7/8 kg caduna), quest’anno non supererò le 100 cassette”.

Irma Goletto, la segretaria del mercato, integra l’informazione e fornisce i dati della giornata “Oggi sono state consegnate e contrattate 1.500 cassette, alla stessa data del 2014 erano 5.900. La riduzione della quantità prodotta, purtroppo, non è assolutamente controbilanciata dal recupero di prezzo, che pure c’è: nel 2014, alla stessa data odierna, era di 1,50 €/Kg ed oggi di 2,20 €/Kg".

“Un nuovo anno horribilis per la nostra specie orticola - riprende Marco Bellone -, una emergenza continua che disaffeziona i produttori anche se abbiamo rilevato un leggero incremento di produttori iscritti al Consorzio, un 4%, unitamente al positivo risultato, pur se faticosamente conquistato, del rispetto dei produttori della disposizione di inserimento in ogni cassetta della fascetta colorata riportante il marchio e notizie sia sul territorio di produzione sia sulle qualità salutari e nutrizionali del fagiolo cuneese. E’ il modo indispensabile per far percepire in modo nuovo il nostro prodotto, tenendo conto  della domanda di valori territoriali e di cultura salutistica espressa dai consumatori. Il “fagiolo IGP Cuneo”, non dimentichiamolo, è legume ricco di proteine, di sali minerali e di polifenoli, preziose molecole, ci hanno informato i medici nutrizionisti che abbiamo interpellato, che rallentano l’invecchiamento e svolgono un’azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. Riceviamo l’apprezzamento di tanti clienti sparsi in tutt’Italia, in Francia ed ora abbiamo aperto un canale commerciale con Londra. Un’osservazione di un cittadino francese che, nei giorni scorsi, ha acquistato il prodotto deve farci riflettere. Ne ha voluto una cassetta ed ha osservato “ fagiolo analogo da noi l’avrei pagato come minimo 3 volte di più”. E’ bene, allora, che come Consorzio, si compia un’analisi: benissimo il ruolo di tutela e difesa della produzione ma è probabilmente il caso di rendersi conto che occorre ampliare il raggio d’azione a cominciare da una maggiore promozione cercando rapporti con quegli esperti di marketing che portano i prodotti tipici e di prestigio italiani in tutto il mondo, all’agevolazione di ulteriori presenze di figure commerciali nella contrattazione fino alla individuazione di rapporti internazionali come ben avviato dal presidente Marchisio in occasione di EXPO 2015”.

c.s.

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