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Cuneo e valli | 22 settembre 2016, 11:28

“Sì” della camera al testo unico della vite e del vino

Il viceministro cuneese Andrea Olivero: “Un provvedimento essenziale per il territorio della ‘Granda’, fatto di tantissime piccole imprese agricole e cantine”

Il viceministro Andrea Olivero

Il viceministro Andrea Olivero

La Camera dei deputati ha approvato, all’unanimità, ieri sera, mercoledì 21 settembre, il Testo Unico della Vite e del Vino che, ora, prima di entrare in vigore, dovrà ottenere il sì del Senato.

In quest’ultima Aula parlamentare, però, c’è l’impegno delle forze politiche di assicurare alla Legge una “corsia preferenziale”, per cui i tempi dell’ok definitivo dovrebbero essere abbastanza brevi.   

Il provvedimento, atteso da anni dagli imprenditori del settore, ha l’obiettivo di raccogliere in un solo documento, e in alcuni casi modificare - le numerose norme riguardanti la materia (coltivazione della vite, produzione, imbottigliamento e commercializzazione dei vini), diminuendo la burocrazia e semplificando notevolmente l’attività degli operatori, costretti, adesso, a rispettare un numero insostenibile di obblighi.

Il Testo, frutto del dialogo tra il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Commissione Parlamentare e le organizzazioni di categoria del comparto, è costituito di 90 articoli, suddivisi in otto grandi capitoli: le “definizioni” del settore; la produzione viticola; la produzione dei mosti e dei vini; la produzione dei vini a denominazione di origine controllata; la produzione degli aceti; l’etichettatura e la commercializzazione; i controlli e le sanzioni.

Tra le novità più importanti per snellire gli adempimenti c’è l’istituzione, al dicastero delle Politiche Agricole,  di una innovativa rete informatica di gestione dello Schedario vitivinicolo. Inoltre, il nuovo impianto normativo garantisce la qualità e l’identità del vino italiano, riconoscendo anche il valore culturale, paesaggistico e ambientale dei territori nei quali viene prodotto. 

Un testo che tiene in considerazione tanto le grandi quanto le piccole cantine, per ridurre carte inutili, ma, al contempo, assicurare quei controlli indispensabili per garantire il mantenimento della nostra qualità.

A seguire con molto impegno l’iter parlamentare delle nuove norme è stato, e lo sarà ancora nel passaggio al Senato, il viceministro cuneese delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero. “La necessità di semplificazione burocratica e amministrativa - sottolinea Olivero - è uno dei motivi per i quali è nato questo Governo e, di conseguenza, tutte le disposizioni di legge che vanno in questa direzione sono positive. Il Testo Unico può dare ulteriore slancio a un comparto che, con i suoi numeri consistenti, già traina il Made in Italy agroalimentare. Oggi non si vende un vino, ma l’emozione di un prodotto legato a ciò che evoca: quindi la grandezza di un territorio”. 

Il vitivinicolo è uno dei comparti fondamentali del sistema economico in provincia di Cuneo. In particolare, per quanto riguarda l’export, il miliardo del fatturato piemontese è in gran parte riconducibile alle Langhe e al Roero. 

Cosa significa il Testo Unico per le aziende della “Granda”?

“Si tratta di una vera rivoluzione copernicana, che pone il nostro Paese all’avanguardia anche rispetto ai nostri principali competitor. Il provvedimento apre la strada ad una concreta riduzione degli adempimenti burocratici e, aspetto non trascurabile, mette in un unico Testo tutte le norme del settore.  Questo è essenziale per un territorio come il nostro, fatto di tantissime piccole imprese agricole e cantine. Questo Testo Unico è anche figlio delle nostre colline: ringrazio i tanti imprenditori, singoli e associati, che in questi mesi mi hanno aiutato a capire le esigenze e le possibilità concrete per rispondere alle esigenze loro e di tutto il settore. Gente seria, che ha sempre chiesto meno burocrazia, ma controlli seri e puntuali”.

c.s.

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