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Eventi | 29 settembre 2016, 11:47

Un successo i primi tre appuntamenti de "La Santità Sconosciuta": protagonista assoluto, il maestro Uto Ughi

"In questi tempi in cui tanti enti musicali stanno chiudendo, mi sento di dare tutto il mio appoggio a chi si impegna per mantenere viva la musica nel nostro Paese che un tempo era il primo al mondo"

Uto Ughi

Uto Ughi

Uto Ughi, grande violinista, filosofo della musica, maestro. In queste tre vesti, che riuniscono una vita dedicata alla cultura musicale, Uto Ughi è stato protagonista dei primi tre appuntamenti dell’XI edizione del festival "La Santità Sconosciuta – Piemonte Terra di santi’’ ideato e realizzato dai fratelli Ivan e Natascia Chiarlo con l’associzione Arturo Toscanini di Savigliano e Anfiteatro dell’Anima.

"Uto Ughi e la Santità Sconosciuta – dieci anni insieme’’ titola quest’anno la rassegna per celebrare il decennale della presenza del maestro, che ha dato il suo appoggio al progetto, sia come esecutore di straordinari concerti, sia come consulente alla direzione artistica.

L’appoggio all’iniziativa ormai consolidata dei fratelli Chiarlo, Uto Ughi l’ha riaffermata ancor prima di iniziare a suonare, venerdì sera, nell’abbazia di Staffarda, insieme con il maestro Bruno Canino, al pianoforte.

"In questi tempi in cui tanti enti musicali stanno chiudendo, mi sento di dare tutto il mio appoggio a chi si impegna per mantenere viva la musica nel nostro Paese che un tempo era il primo al mondo"’. Poi, davanti ad una chiesa gremita da oltre mille silenziosissimi spettatori, Uto Ughi ha iniziato presentare la grande musica europea per violino, dalla Francia di Le Cleck e Saint Saens, alla Germania di Beethoven, alla Polonia di Wieniawski.

All’Italia, Ughi ha lasciato il finale con una straordinaria esecuzione de "La ridda dei folletti" di Bazzini, accolta dal pubblico con una standing ovation e scroscianti applausi. Sabato, Ughi è ritornato nell’Abbazia cistercense per dialogare con il musicologo e firma de "La Stampa’", Sandro Cappelletto sul "Il tempo, la musica e la fede’", prima dell’esecuzione de "L’angelo del tempo", il quartetto composto da Oliver Messiaen durante il suo internamento nel campo di concentramento di Gorlitz, nel 1942.

Il tempo come dimensione dell’uomo, ma anche della musica, come limite e come possibilità, ha introdotto l’interpretazione del quartetto Ex Novo Ensemble, a cui Sandro Cappelletto si è unito come intensa voce recitante. Grande attenzione e partecipazione del pubblico che ha condiviso l’emozione suscitata dalle parole e dalle note, magistralmente eseguite dall’ensemble. Infine domenica e lunedì Uto Ughi ha trasmesso il suo alto sapere violinistico a una piccola rosa di super allievi che hanno seguito la masterclass aporte aperte tenuta dal maestro nel Castello di Lagnasco.

Uto Ughi sarà ancora una volta a Staffarda per l’ultimo appuntamento della "Santità sconosciuta’’. Introdurrà, il 19 ottobre, alle 21, il concerto dell’Orchestra Giovani talenti Italiani che sarà impreziosita da tre giovani solisti di talento. Anche questo concerto è ad ingresso libero, grazie al sostegno degli sponsor che da anni appoggiano il progetto Chiarlo.

c.s.

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