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Saluzzese | 20 ottobre 2016, 15:45

Bachiorrini (Forza Italia): “Autorevole il sindaco di Saluzzo, ma troppe scelte sbagliate”

La città del Marchesato resta, in provincia, tra quelle in cui il partito di Berlusconi conta ancora il maggior numero di tesserati. Il segretario cittadino critico su viabilità, centro storico e ospedale

Fulvio Bachiorrini (copyright targatocn.it)

Fulvio Bachiorrini (copyright targatocn.it)

Un anno fa, in questi giorni, si ricostituiva il direttivo di Forza Italia a Saluzzo. A presiederlo Fulvio Bachiorrini, 58 anni, architetto, affiancato dal vice, Dario Miretti, imprenditore nel settore dei vivai e consigliere comunale.

Abbiamo rivolto alcune domande al segretario cittadino per capire la posizione del maggior partito di opposizione rispetto ai temi che caratterizzano in questo momento il dibattito politico-amministrativo saluzzese.

Bachiorrini, siamo arrivati a metà consiliatura. Che giudizio dà dell’amministrazione guidata da Mauro Calderoni?

“Il sindaco è uomo determinato e capace. La sua maggioranza è invece quanto mai eterogenea: regge grazie al piglio decisionista di Calderoni che la governa con autorevolezza. Considerato il momento difficile con cui devono fare i conti le amministrazioni locali, il giudizio, da un certo punto di vista, è positivo”.

È singolare che il segretario del maggior partito di opposizione del centrodestra esprima un giudizio così benevolo…

 “Prendo atto di quel che è stato fatto. Va da sé che se fossi stato al posto del sindaco avrei fatto scelte diverse”.

Quali ad esempio?

“L’ampliamento dell’area pedonale rispetto alla realtà socio-commerciale di Saluzzo è discutibile, anche perché il rapporto che si è venuto a creare tra zona pedonale ed esercizi commerciali oggi è squilibrato e gli operatori del settore, già provati dalla crisi, ne risentono”.

Altri sassolini?

“Rilevo come il centro storico cittadino, a dispetto delle tante battaglie condotte negli anni passati dalla sinistra quando era all’opposizione, sia oggi scarsamente considerato. C’è una situazione di grave disattenzione per la parte alta della città che tutti ci invidiano e che rappresenta un importante elemento di attrazione per i turisti”.

La viabilità continua ad essere oggetto di vivaci discussioni in città. Sono in corso i lavori di modifica di corso Piemonte.  Che ne pensa?

“La necessità di intervenire su corso Piemonte era ineludibile, anche se la scelta progettuale, che trasforma l’asse di penetrazione di Saluzzo arrivando dalla valli Po e Bronda, mi lascia perplesso. E poi c’è il tema della grande viabilità che nessuno ha più sollevato. Che fine ha fatto la Saluzzo-Savigliano? E il completamento della circonvallazione? Per non parlare poi dei trasporti pubblici. Anche su questo fronte, tanti i proclami fatti ad esempio a proposito del ripristino della ferrovia, ma finora non si è visto nulla”.

È partito tessendo gli elogi al sindaco, ma constato che cammin facendo le critiche non mancano. In queste settimane l’attenzione politico-amministrativa è concentrata sull’ospedale. Qual è il suo giudizio?

“Il declassamento dell’ospedale è davanti agli occhi di tutti e l’opinione pubblica, non solo quella saluzzese, è oltremodo preoccupata. Ritengo che ci siano gravi responsabilità politiche da parte di chi, negli anni scorsi, avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto o lo ha fatto in modo non adeguato. Ora la città e il territorio ne pagano le conseguenze sotto molteplici aspetti”.

A Saluzzo Forza Italia resta spaccata e il suo vice, Dario Miretti, continua a smarcarsi dal resto dell’opposizione di centrodestra. Come mai?

“Mi pare, per quanto riguarda Miretti, che semmai sia il contrario. Non mi risulta che si tratti di un distacco insanabile, quanto piuttosto di rapporti personali non sempre facili”.

Se il centrodestra arriverà diviso alle urne, la sconfitta è di nuovo assicurata. Non crede?

“Finora si è pagato il prezzo di tanti, troppi personalismi. Sono sicuro che prima del prossimo appuntamento elettorale la comune convergenza politico-ideale prevarrà e ritroveremo le ragioni dell’unità”.

       

G.T.

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