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Economia | 27 ottobre 2016, 14:53

A tutto il 2016 si prevedono nel territorio provinciale cuneese 7700 assunzioni nette

Secondo l'indagine Excelsior, stilata da Unioncamere per evidenziare i fabbisogni professionali delle imprese dei settori non agricoli su base territoriale e locale

A tutto il 2016 si prevedono nel territorio provinciale cuneese 7700 assunzioni nette

Toccherà ancora una volta alla provincia di Cuneo trainare il mercato delle assunzioni nel rush finale dell'anno in corso. Nel novero infatti delle province non metropolitane del Piemonte, l'indagine Excelsior, stilata da Unioncamere per evidenziare i fabbisogni professionali delle imprese dei settori non agricoli su base territoriale e locale, assegna alla Granda il compito di sostenere la dinamica occupazionale dipendente della vasta area al netto della provincia di Torino.

Dati e andamenti in linea con quelle che sono le rilevazioni condotte all'interno del sistema delle PMI cuneesi, in ordine alle necessità storicamente espresse nel sostegno da accordare al capitolo formativo e a quello del rafforzamento organizzativo e produttivo.

I numeri indicano che a tutto il 2016 si prevedono nel territorio provinciale cuneese 7700 assunzioni nette, per effetto della propensione a creare posti di lavoro alle dipendenze, indicata dal 22 per cento del totale delle aziende localizzate industriali e terziarie localizzate nella Granda. Un terzo di tali avviamenti riguarderà i giovani under 30, mentre oltre il 40 per cento andrà a beneficio dei diplomati.

In pratica, il Cuneese esprime un centesimo degli inserimenti lavorativi subordinati previsti sul piano nazionale.

"I numeri, locali e di Sistema Paese, indicano alle Istituzioni della politica economica, come da noi sempre sostenuto, l'importanza di preferire agli interventi a pioggia delle strategie da subito operative e viceversa mirate a utilizzare le ridotte risorse disponibili verso il sostegno al mercato interno e alla proiezione internazionale delle PMI - commentano i vertici di Confapi provinciale, nelle persone del Presidente Pierantonio Invernizzi e dei due Vice Giuseppe Rossetto e Luciano Piovano - Soprattutto in una fase in cui gli sgravi alle assunzioni stanno arretrando, agire sui fattori sistemici diventa un imperativo vitale per realtà dove sono ancora decine le imprese che ogni giorno si arrendono alla crisi. Anche i più recenti interventi previsti dal decreto fiscale e dalla legge di stabilità, dalla riduzione dei costi fiscali ai super e iper ammortamenti sui beni di investimento, se non ricevono una prospettiva duratura nel tempo o se restano azioni che il Governo affida alle singole imprese, chiaramente i soggetti più colpiti dalla recessione continueranno a non beneficiarne, o a utilizzare gli aiuti per acquisire beni di investimento sostitutivi di occupazione sul mercato interno".

Quindi la proposta delle PMI cuneesi: "Estendere l'interpello fiscale alle piccole e medie imprese, affinché vi sia certezza e soprattutto sostenibilità di costi tributari e sanzionatori nel medio e lungo periodo per incoraggiare i piani di rilancio e investimento, e collegare il meccanismo dei super e iper ammortamenti, riferiti a brevetti e macchinari oggetto di acquisizione e sviluppo, ai Contratti di rete e di filiera fra PMI, il che costituirebbe un perimetro nel quale coinvolgere, nei programmi di investimento finalizzati all'innovazione e all'internazionalizzazione, anche chi individualmente è stato più colpito dalla congiuntura e rischierebbe di non poter raccogliere i benefici del previsto intervento di sgravio fiscale".

In Granda, i contratti di rete fra imprese sono stati censiti in numero di 179 e le rilevazioni hanno dimostrato che queste intese, culturalmente fondate sul principio del distretto, rafforzano chi ne fa parte nel rapporto tanto con i mercati interni quanto con quelli esteri.

cs

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