Giornata concretamente "targata Cuneo" per il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, nella giornata di oggi (21 novembre) in visita nella provincia Granda.
Nel pomeriggio, il Ministro ha fatto tappa a Borgo San Dalmazzo e alle industrie Cometto, da anni al centro delle cronache locali legate al mondo del lavoro; per l'occasione, FIOM e Rsu FIOM Cometto gli hanno consegnato una lettera, di cui riportiamo il contenuto:
"Lei viene a visitare una fabbrica che da anni patisce l'onda lunga della crisi che ha colpito il settore industriale, mondiale ma in particolare italiano, e come Rsu vorremmo testimoniarle che le vittime principali di questa crisi sono i lavoratori delle aziende, gli operai, gli impiegati e le loro famiglie, i quali da tempo subiscono ristrutturazioni aziendali (alla Cometto due le misure di mobilità nell'ultimo biennio) o, nella migliore delle ipotesi, ammortizzatori sociali, con riduzioni drammatiche dei salari e continue variazioni di orario che rendono sempre più complicato conciliare i tempi di lavoro con i tempi della propria esistenza.
Rimaniamo poi spiazzati quando assistiamo a un governo che dovrebbe rappresentare il mondo del lavoro, che dovrebbe essere fiero sostenitore del primo articolo della Costituzione, e che invece di intraprendere una seria e concreta politica industriale preferisce occuparsi di facilitare i licenziamenti e di legittimare il lavoro nero con i voucher, creando una competizione al ribasso tra lavoratori ma anche una concorrenza sleale per le stesse imprese che, proprio come la Cometto, da sempre sono in regola con i regimi contributivi: le ricordiamo che se nel 2008 fosse stato attivo il Jobs Act oggi avremmo già perso il 50% del tessuto industriale italiano, ultima nostra valvola di sopravvivenza.
La Cometto sta intraprendendo anche un impegnativo piano industriale nel campo dello sviluppo del settore aero-spaziale ma quali saranno le ricadute economiche e occupazionali, se l'Italia è fuori dagli investimenti in questo campo per errata politica industriale? La torta, al solito, se la spartiranno Francia e Germania, depredando noi di brevetti e genialità.
Invece di investimenti in settori chiave dell'industria è da mesi che sentiamo parlare di sgravi alle aziende per stabilizzare una sorta di pseudo - schiavi, del tutto precari perché licenziabili, e di riforme costituzionali tanto raffazzonate quanto inutili.
FIOM - Rsu FIOM Cometto"