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Agricoltura | 28 novembre 2016, 12:15

Agricoltura: un po' di chiarezza dallo Studio AgriEuro sulle agevolazioni Irpef in arrivo

Il Disegno di legge del bilancio 2017 porterà alcune importanti novità (e, si spera, vantaggi) legate alla tassazione delle aziende agricole

Foto generica

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Il Ddl di bilancio 2017 è colmo di novità per l’anno venturo in ambito fiscale. Sul fronte dell’agricoltura, particolare interesse sta destando la proposta contenuta di abolire l’Irpef relativa ai terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

La norma, infatti, disporrebbe che, per gli anni 2017-2018-2019, non concorrerebbero alla formazione della base imponibile ai fini Irpef i redditi dominicali ed agrari dei terreni posseduti e condotti (o solo condotti) da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. È bene ricordare come ciascun terreno sia identificato, catastalmente, mediante l’assegnazione allo stesso del reddito dominicale e del reddito agrario, redditi che devono essere considerati nel conteggio delle imposte dell’agricoltore.

Il reddito dominicale rappresenta la ricchezza che si stima si possa ritrarre dal terreno per il solo fatto di possederlo. Per questo motivo, esso è imputabile al proprietario del terreno. Il reddito agrario, invece, rappresenta la ricchezza che si stima si possa ritrarre dalla coltivazione del terreno. Pertanto, tale reddito viene imputato a chi conduce e, quindi, coltiva materialmente il terreno.Nel caso di soggetto che coltivi i terreni di cui è anche proprietario, stante la qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, dunque, la nuova norma gli consentirebbe un’esenzione sia a livello di reddito dominicale, sia a livello di reddito agrario, pertanto l’Irpef potrebbe ridursi anche considerevolmente.

Diversamente, nel caso di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale che coltivi fondi presi in affitto, vi sarebbe, comunque, un vantaggio, in quanto egli godrebbe dell’esenzione Irpef relativamente al reddito agrario dei terreni.

Queste sono le prime considerazioni in merito ad un disegno normativo ancora in fase evolutiva, che, quindi, potrebbe variare ulteriormente prima di essere approvato definitivamente.Restano, poi, da chiarire alcuni punti circa la corretta interpretazione delle varie situazioni possibili e circa la possibilità di estendere le agevolazioni in questione anche alle società di persone.

Occorre attendere, dunque, novità prima di giungere ad un quadro conclusivo completo, che sarà più chiaro con l’avvicinarsi della fine dell’anno.

c.s.

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