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Attualità | 07 dicembre 2016, 10:43

Il sindaco di Cuneo a Domodossola per conoscere un sistema di accoglienza migranti che funziona

Nella zona è il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali Ciss Ossola ad occuparsene. Borgna: "Prima di inventare qualcosa è giusto conoscere ciò che esiste già"

Immagine di repertorio

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La provincia di Cuneo, da quando è iniziata la cosiddetta "emergenza migranti", ha visto arrivare oltre 2000 persone, pari a circa lo 0,4% della popolazione. La distribuzione, tra l'altro, è fortemente disomogenea.

Ci sono infatti Comuni dove i numeri sono altissimi, con conseguenze sociali spesso esplosive, ed altri territori dove non ce ne sono. A luglio scorso avevamo dato dei numeri davvero impressionanti: Entracque, per esempio, accoglie 49 richiedenti asilo o rifugiati. La sproporzione rispetto al numero degli abitanti del Comune (841) è talmente alta che raggiunge la percentuale del 2432%. Comuni che scoppiano e altri che sono nettamente sotto il piano che prevederebbe la presenza di 2 o 3 rifugiati ogni 1000 abitanti. Ricordiamo, inoltre, le recenti proteste di Carrù e Monterosso Grana. 

La situazione è complessa. E, proprio per vedere dei modelli di gestione che stanno funzionando, ieri il sindaco Federico Borgna, in veste di sindaco di Cuneo, è stato a Domodossola per rendersi conto di come funzionano le cose in quel territorio, dove la gestione è affidata al Consorzio Intercomunale Dei Servizi Socialil Ciss Ossola, che si occupa di gran parte dei richiedenti asilo. Non una gestione privata, quindi. Le parole d'ordine sono integrazione e autonomia.

Il sindaco, spiegando le ragioni della visita, parte da un punto fermo: "Oltre i livelli attuali è difficile che si possa andare. Non sarebbe sostenibile l'arrivo di altri rifugiati nella nostra provincia. Ma bisogna capire se sia possibile organizzare diversamente l'accoglienza".

Spiega: "La situazione dell'Ossola è diversa dalla nostra, perché i rifugiati lì sono circa la metà rispetto ai nostri. Questo è un punto da tenere in considerazione. Quanto alla visita, volevo conoscere da vicino, prima di provare a fare qualcosa di nuovo, ciò che di buono esiste già, magari per provare a copiarlo. Si tratta di un modello organizzativo che vede il coinvolgimento dei Comuni e dei Consorzi. E' una bella realtà, molto interessante, che voglio spiegare e condividere con il territorio".

barbara simonelli

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