Il primo articolo della Costituzione dice: “L’Italia e una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. A quasi 70 anni dall’entrata in vigore (il 1º gennaio 1948), con i tempi che corrono, bisognerebbe cambiarlo in “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul volontariato”. Sono troppe, infatti, le persone costrette, spesso, a lavorare con contratti precari per pochi euro al mese. Così come, sovente, i più fortunati che hanno il posto fisso, per rischiare di non perderlo devono prestare le loro mansioni oltre l’orario senza essere pagati, rinunciare alle ferie o doversi accontentare di stipendi ai livelli più bassi anche se portano avanti compiti di responsabilità. Dunque, una parte della loro prestazione si può considerare volontariato. Sono volontari quanti negli ospedali, nelle strutture di assistenza per gli anziani o per i disabili che, pur retribuiti, si occupano delle persone fragili mettendoci quella delicatezza e quell’attenzione in più capace di rendere meno “pesante” la vita di chi soffre. Sono volontari le donne e gli uomini della scuola, quando, con entusiasmo, trasmettono ai giovani la conoscenza nella consapevolezza di avere l’arduo compito di creare le coscienze del futuro. Sono volontari gli operatori delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e dei Corpi che devono tutelare, nei vari ambiti, la sicurezza dei cittadini, nel momento in cui, compiendo comunque il proprio dovere, lo fanno mettendo a rischio la loro vita per cercare di risolvere le situazioni difficili. Sono volontari tutti i lavoratori che svolgono le mansioni con professionalità, impegno e, quando serve, rendendosi concretamente disponibili nei confronti del prossimo-cittadino-utente-cliente.
E poi ci sono le migliaia e migliaia di persone che, in Italia, nei più svariati settori, dedicano il tempo libero a chi ha bisogno di aiuto, oppure offrono la loro esperienza per seminare gratuitamente valori, cultura, educazione. Ed è questa l’Italia più bella, più vera, più ricca di amore verso gli altri.
Sono volontari gli operatori della Protezione civile, della Croce Rossa e di tutti gli organismi di assistenza e di soccorso sempre pronti a intervenire in ogni situazione di emergenza, ma anche nello scorrere della quotidianità.
Sono volontari le donne e gli uomini delle Associazioni che aiutano chi è in stato di povertà, i migranti o quanti sono colpiti da una malattia. Sono volontari i dirigenti e i tecnici delle piccole società sportive quando insegnano il rispetto dell’avversario e delle regole: primo passo per far germogliare nei giovani il seme dell’educazione civica. Sono volontari gli assistenti degli oratori parrocchiali: altra fucina di buone pratiche. Sono volontari quanti diffondono la cultura attraverso spettacoli, iniziative e progetti, senza attendersi ricompense. Sono volontari gli amministratori pubblici degli Enti locali che, spesso, gratuitamente, o con rimborsi minimi, pur dovendo affrontare burocrazia e norme asfissianti, si danno da fare armati di straordinaria passione e riescono anche a ottenere dei risultati importanti per il bene delle loro comunità. Sono volontari quanti spontaneamente donano un po’ del loro cuore a chi ne ha bisogno: magari solo ascoltandone, con animo sincero, le sofferenze, senza volerne risolvere i problemi.
Certo, poi, in Italia, ci sono i delinquenti, i disonesti, gli opportunisti, gli evasori fiscali, gli sfruttatori, quanti calpestano i diritti degli altri, coloro che soffocano le speranze di chi è già aggrappato a un filo.
Ma se vogliamo un’Italia migliore dobbiamo far vincere sempre quella dei volontari: anche perché, molte volte, si sostituisce alle inefficienze delle Istituzioni.