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Attualità | 12 gennaio 2017, 18:00

"Il testo unico sul vino dimezza la burocrazia per gli imprenditori vitivinicoli": parola di Coldiretti Piemonte

La soddisfazione di Cabiale, Revelli e Rivarossa: "Uno snellimento delle procedure era necessario"

"Il testo unico sul vino dimezza la burocrazia per gli imprenditori vitivinicoli": parola di Coldiretti Piemonte

Ufficialmente entrato in vigore con oggi il Testo Unico sul vino che dimezza il tempo dedicato alla burocrazia con 100 giornate di lavoro che fino ad ora ogni impresa vitivinicola è stata costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore.

Uno snellimento delle procedure era necessario ed ora il Testo Unico porta finalmente alla semplificazione delle comunicazioni e degli adempimenti a carico dei produttori - sottolinea Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo – . Dalla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione d’origine alla revisione del sistema sanzionatorio fino all’introduzione dei sistemi di tracciabilità per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero: tutte misure che consentono di dare maggior dinamismo al comparto.”

D’altronde  il vino Made in Italy nel 2016 ha conquistato la leadership mondiale nella produzione con circa 50 milioni di ettolitri e l’export che ha raggiunto i 5,6 miliardi. Il vitivinicolo piemontese nell’ultimo anno ha registrato una P.L.V. (produzione lorda vendibile) di quasi 400 milioni di euro con una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva e detiene una superficie vitata di 43 mila ettari.

Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è molto richiesto all’estero: in particolare il mercato statunitense assorbe il 35% dell’export di vino piemontese e le esportazioni negli USA hanno raggiunto i 200 milioni di euro.

Come denotano i dati, si tratta di un comparto molto significativo per l’economia dell’intera regione che ora può beneficiare di questo risultato, frutto di una lunga mobilitazione portata avanti da Coldiretti”, commenta Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.

Il delegato Confederale Bruno Rivarossa, infine, ricorda che: “Con l’arrivo di gennaio è partito anche il registro digitale, per cui auspichiamo che avvenga in tempi brevi la messa a regime delle semplificazioni legate allo sviluppo delle attività connesse alla tenuta di tale registro per dare un ulteriore sostegno ai nostri imprenditori vitivinicoli”.

c.s.

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