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Sanità | 23 gennaio 2017, 08:13

CoDiCe e il paradosso delle vaccinazioni presso l'ospedale di Mondovì

Riceviamo e pubblichiamo

CoDiCe e il paradosso delle vaccinazioni presso l'ospedale di Mondovì

Egregio Direttore,

            come si apprende dalla stampa locale, i riflettori continuano ad essere accesi sulla questione Sanità, innanzitutto per le decisioni sulla riorganizzazione dei servizi sanitari che sono state recentemente annunciate dall'ASL Cuneo 1.

            Ma in questo intervento ci preme partire da un'altra questione, che già abbiamo denunciato in passato e che, purtroppo, a quanto ci risulta, è ancora aperta: le vaccinazioni. Per alcune tipologie di vaccinazioni, infatti, l'utenza del nostro territorio è costretta a recarsi all'Ospedale di Mondovì. Un vero e proprio paradosso, dal momento che stiamo parlando di un'attività non complessa, che può certamente essere svolta a Ceva (se così non fosse, ci venga almeno detto il perché!). Nello scorso mese di ottobre, il Direttore dell'ASL, Francesco Magni, aveva pubblicamente annunciato la sua disponibilità ad affrontare tale problematica, subordinandola tuttavia alla presenza di richieste specifiche da parte dei genitori residenti in zona. Ciò, malgrado lo stesso Sindaco di Ceva, Alfredo Vizio, avesse già chiesto che questo servizio venisse offerto direttamente a Ceva. Ora, ci risulta che un gruppo di almeno 16 genitori abbia presentato la richiesta di poter effettuare le vaccinazioni per i propri figli nell'Ospedale di Ceva. A questo punto, crediamo che non ci siano proprio altri motivi per indugiare e che finalmente quindi si possa ottenere l'effettuazione di questo servizio a Ceva.

            Per quanto riguarda invece l'annunciato trasferimento dei posti letto di dialisi a Mondovì, non contestiamo naturalmente il sacrosanto diritto dei pazienti monregalesi a poter disporre di questo servizio nel proprio Ospedale. E questo dimostra, se mai ancora ve ne fosse bisogno, il nostro senso di responsabilità ed il fatto che non stiamo affatto conducendo una battaglia di campanile! Sottolineiamo tuttavia il fatto che ancora una volta viene richiesto un sacrificio a Ceva, che già ne ha fatti tanti negli scorsi anni, ed annunciamo che in ogni caso verificheremo che il numero dei letti per la dialisi che rimangono a Ceva – il reparto infatti non chiude - siano adeguati alle esigenze del territorio.

            Prendiamo poi atto con favore dei nuovi posti letto per la lungodegenza che verranno collocati a Ceva, ma questo non ci impedisce di denunciare che non si è avuto nessun cambio di rotta per quanto riguarda la gestione delle emergenze. Continuiamo infatti a ritenere inaccettabile la scelta di sopprimere le reperibilità della Chirurgia nelle ore notturne e nel fine settimana e per questo continuiamo a chiedere che ci sia un ripensamento al riguardo.

Davide Prato

CoDiCe

 

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